Il 25 aprile il W3C ha pubblicato un nuovo aggiornamento a XQuery, il sistema di interrograzioni per XML che con XPath dona a questo strumento una notevole capacità espressiva. Nel frattempo anche Recordare non dorme e propone gli aggiornamenti per le ricerche con XQuery sui file musicali targati MusicXML.
Una delle più importanti caratteristiche di una informazione fruibile e raggiungibile è la sua rappresentazione. Raccogliendo le esperienze di una serie di tecnologie sperimentali quali Humdrum (Ohio university) e MuseData, Recordare è arrivata alla definizione del DTD (Document Type Definition) di MusicXML: standard per la notazione musicale che festeggia quasi un anno della versione 1.0 e che è in continua evoluzione.
A differenza del noto standard MIDI, più orientato alla resa degli eventi durante l’esecuzione, MusicXML si propone come linguaggio di riferimento per la descrizione della notazione musicale. Il caro e vecchio rigo si trasforma in una fitta nidificazione di tag che fedelmente ne rappresenta note, accenti, legature e dinamiche. I più potenti ed usati software per la trascrizione musicale come Finale, Sybelius o SharpEye hanno già implementato questo formato e ne seguono gli sviluppi da qualche anno, ma anche la rete non è indifferente al fenomeno.
Cresce l’interesse su MusicXML sia negli ambienti accademici, dove l’attenzione viene posta sulla manipolazione dell’informazione, sia nelle comunità dei musicofili, più attenti alla capacità di rappresentazione degli artefatti, ma anche chi si avvicina con la semplice curiosità di chi vuole sperimentare questo mezzo può sbizzarrirsi scaricando MusicXML Player: una applet per riprodurre la musica memorizzata in formato MusicXML da poter aggiungere alle nostre pagine web.
A risentirne positivamente è, per esempio, l’accessibilità ai contenuti musicali da parte degli ipovedenti. Infatti un documento MusicXML è facilmente traducibile in formato PLAY che serve per descrivere la notazione musicale BRAILLE, questo grazie alla capacità di trasformazione delle informazioni che è propria di XML/XSLT. Lo dimostra MusicXML2PLAY un tool sviluppato dalla Università Paul Sabatier di Tolosa in Francia.
Il maggior potenziale nascosto in MusicXML sta nella portata espressiva di questo linguaggio. Con la possibilità di produrre interrogazioni XQuery o XPath direttamente sui documenti, si potrebbero impostare ricerche su temi, arie, progressioni armoniche, introducendo magari solo un breve fraseggio, e chissà, in futuro, magari solo fischiettandolo.
Una applicazione di grande interesse è legata al riconoscimento automatico dei generi musicali. Stabilendo una serie interrogazioni su parametri diversi (metriche e tempi, strumenti usati, intervalli melodici, etc.), si possono ottenere, per esempio, categorizzazioni dei file musicali per genere. Ciò significherebbe poter classificare questi file direttamente dal proprio contenuto in modo automatico. La stessa Recordare fornisce degli esempi di interrogazione su documenti MusicXML per estrarre informazioni statistiche sui brani musicali.
Il vantaggio sarebbe quello di poter cercare un pezzo partendo da una nozione di genere che è indipendente dalla categorizzazione umana ma che si basa su insiemi di apprendimento. Uno studio di questo tipo è stato affrontato presso il dipartimento di informatica dell’università di Tor Vergata a Roma ed i risultati sono incoraggianti.
MusicXML è quindi un esempio di quello che in futuro sembra promettere la descrizione di contenuti multimediali attraverso linguaggi di markup ed in particolare di XML. Infatti così come si pensa alla rappresentazione di eventi di tipo musicale si può pensare alle immagini o al video. La tendenza ad avere delle meta-informazioni facilmente reperibili in un formato testuale ed etichettato si sposa bene con la necessità di avere mezzi sempre più potenti, multimodali e capillari nel reperimento delle informazioni e con il concetto di web semantico.