C’è tanto ottimismo in casa Google sul futuro di Android. Eric Schmidt, presidente esecutivo di Mountain View intervenuto ieri al Mobile World Congress 2012 di Barcellona, ha fatto il punto sulla situazione, parlando di come 5 miliardi di persone ancora non hanno mai effettuato una ricerca su Google, annunciando nel frattempo l’intenzione di espandere ulteriormente Chrome e Android.
Nella sua terza visita al MWC spagnolo, Schmidt ha avvertito che un nuovo divario digitale emergerà se l’opportunità e la libertà offerte da Internet non verranno estesa a tutti. Sostiene che una nuova tecnologica classe media sta nascendo e potrebbe avere un ruolo decisivo nel cambiamento della società. Questa iniziativa sarà sostenuta da una rivoluzione smartphone universale, citando la legge di Moore come parte fondamentale di questo processo.
Il presidente esecutivo di Google è convinto che un’esperienza mobile alla pari del meglio dei nostri tempi diverrà infatti lo standard per tutti a un prezzo più accessibile. In dodici anni, aggiunge, gli smartphone saranno venti volte più potenti di quelli attuali, il che significa che il top della gamma di quest’epoca, in quel periodo avrà un costo irrisorio pari a circa 20 dollari contro i 400 odierni. Se Google si manterrà sulla retta via, ci sarà un dispositivo Android in ogni tasca.
Schmidt avverte tuttavia che la censura sarà uno dei più grossi e pericolosi ostacoli da affrontare. I prodotti Google sono bloccati infatti in 25 dei 125 paesi in cui opera, e persino negli Stati Uniti si sono viste preoccupanti proposte legislative e regolamentari negli ultimi mesi. Ma si dice sicuro che il progresso tecnologico e la diffusione di device in grado di collegarsi tra loro possono debellare i più gravi fenomeni di censura nei regimi dittatoriali, e permettere a tutti di usufruire delle meraviglie della tecnologia mobile moderna.