I braccialetti in silicone, quelli che vanno tanto di moda. Quale bimbo o ragazzino non li vuole indossare? Ce n’è uno, tutto italiano, che però fonde tecnologia e sicurezza. “My Angel Care” è l’idea di una startup italiana che ha inserito all’interno di un braccialletto di questo materiale un tag NFC (Near Field Communication) che permette di leggere tutte le informazioni – mediche e non solo – tramite uno smartphone o un tablet.
Filippo Scorza, ingegnere biomedico di Genova e uno dei fondatori della società milanese, è a Dublino insieme al cofounder Riccardo Zanini per il Web Summit. Un’altra bella esperienza al termine di un ultimo ottimo anno, iniziato con la menzione speciale al Pioneer Festival di Vienna del 2013 (tra l’altro, da vincitori della scorsa edizione dello StartupBus, quest’anno seguito da Webnews in tutto il tragitto) e che si è concluso pochi giorni fa con il premio “Startup Lab Unicredit” nell’ambito del concorso Gaetano Marzotto (150 mila euro in servizi e consulenze per la crescita del progetto). «Ci presentiamo al Web Summit in quanto siamo stati selezionati dalla giuria di questo importante evento», racconta Scorza, «che ci ha dato la possibilità di portare il nostro progetto; peraltro crediamo che il naturale sbocco di My Angel Care siano i mercati internazionali».
Cos’è My Angel e come funziona
L’esigenza a cui risponde questo progetto – decisamente sui generis – è quella di facilitare la vita di tutti giorni dei genitori e dei loro bambini, ad esempio mandarli a scuola o in gita scolastica con serenità. Come? Il braccialetto consente la lettura dei dati caricati su un database in cloud: gruppo sanguigno, farmaci da assumere con scadenze regolari, intolleranze alimentari, istruzioni per la celiachia o il diabete, diete particolari, contatti dei familiari in caso di bisogno. Insomma, il paradiso di mamme e papà ansiosi.
Il bracciale contiene diversi servizi: un numero verde e il codice identificativo del bracciale se non si dispone dell’NFC; un self-help geolocalizzato, così che basta avvicinare il proprio telefono al bracciale e verrà effettuata una chiamata pre-registrata di emergenza; un reminder per ricordare all’utente di prendere il farmaco all’orario stabilito. È anche semplice nell’utilizzo, sufficiente caricare le informazioni di primo soccorso, fare indossare il braccialetto e in caso di bisogno si leggono le informazioni avvicinandovi uno smartphone o un tablet senza bisogno di alimentazione: la tecnologia NFC permette una connettività wireless bidirezionale a corto raggio.
Il progetto è stato ideato pensando ai bambini, ma ovviamente può avere diversi destinatari:
Attualmente stiamo affinando il progetto e ci stiamo preparando per la release di mercato fissata per l’estate 2015. Non solo: stiamo siglando un accordo con una multinazionale nel settore mobile affinché l’app venga installata direttamente on board su tutti i dispositivi.
E la privacy?
Grandi aziende, database di dati sensibili, sul cloud, sanità, sicurezza, paure. Ce n’è fin troppo per chiedersi se questo oggetto non sia anche un incubo per la privacy; se si parla di bambini, l’incolumità fisica non può prescindere dalla tutela del diritto alla privacy, ma i due startupper assicurano di averci lavorato, come spiega Nicola Vezzoli, CEO di Sintattica, la web agency partner del progetto che ha curato lo sviluppo:
La tutela della privacy è parte fondamentale del nostro lavoro e per questo il nostro prodotto avrà la garanzia del Garante della Privacy che i dati saranno salvaguardati secondo tutti i massimi standard europei. Non solo le informazioni caricate sul cloud sono protette da una chiave criptata, ma l’utente può decidere quali dati lasciare pubblici (visibili a chiunque avvicini uno smartphone con NFC) e quali dati rendere visibili solo a persone autorizzate. Anche la finestra temporale entro la quale è possibile consultare i dati viene decisa, di volta in volta, dall’utente.
Cinquemila braccialetti a 29,90 euro
Startup significa chiedersi quale sia il modello di business, soprattutto per un’idea nata su un bus e sviluppata nel giro di 72 ore. Al momento, il progetto è early adopter: My Angel Care verrà distribuito in 5000 esemplari Italia a partire dall’estate del 2015 ad un prezzo relativamente basso, 29,90 euro, a partner che operano in diversi campi come navi da crociera, ospedali, case di cura per anziani, scuole e società sportive per affinare ulteriormente il servizio. Molti ritengono sia una delle piattaforme tecnologiche che meglio si accorderanno col mondo che ci aspetta, soprattutto considerando l’evoluzione degli smartphone appena immessi sul mercato.