Le interfacce uomo-macchina continuano a procedere nella direzione di un paradigma volto all’interazione mediante gesture: ne è la dimostrazione il desktop 3D nato di recente al MIT, ne è la conferma MYO. Trattasi di un dispositivo in grado di misurare con precisione i segnali elettrici prodotti durante la contrazione dei muscoli, consentendo così il controllo di dispositivi di vario tipo semplicemente muovendo il proprio braccio.
Grazie a MYO, quindi, è possibile eseguire svariate operazioni per il controllo di un computer, quali ad esempio l’apertura o lo scorrimento di una pagina Web, l’esecuzione di un’applicazione oppure la riproduzione di un filmato, mediante apposite gesture. A differenza delle tecniche adottate fino ad oggi, basate sull’utilizzo di pannelli touch oppure sul rilevamento dei movimenti mediante videocamere, questo dispositivo è del tutto indipendente da altri accessori e può essere utilizzato quindi in qualsiasi contesto.
Dal punto di vista dell’hardware, esso si presenta come una sorta di bracciale da indossare a metà dell’avambraccio. Al suo interno figurano una serie di sensori di moto e componenti per la rilevazione delle attività elettriche del braccio: l’integrazione delle misure prodotte da ogni sensore consente così una corretta determinazione dei movimenti eseguiti dall’utente. Il tutto è animato poi da un processore ARM e da una batteria che ne consente l’utilizzo senza collegamenti diretti ad un PC, con il protocollo Bluetooth che funge da canale di comunicazione.
Un simile dispositivo si colloca quindi a cavallo di diverse tecnologie sviluppate fino ad oggi per il controllo da remoto di dispositivi elettronici, proponendosi come soluzione non solo per la gestione di un PC ma anche di altri device come quadricotteri, droni o semplici console di gioco. Il suo arrivo sul mercato è previsto per la fine dell’anno, ad un prezzo di 149 dollari per unità: il costo di MYO potrebbe quindi essere un ulteriore punto in favore di questo progetto, il quale ha l’ambizioso obiettivo di mettersi in prima fila tra le interfacce di nuova generazione.