Vendesi MySpace: un cartello con tale dicitura campeggia ormai da diversi mesi su quello che un tempo era il social network per eccellenza, sbaragliato poi dall’ascesa di Facebook. Un cartello che nel corso del tempo sembrerebbe aver attratto numerosi potenziali acquirenti, salvo poi giungere una pronta smentita dagli interessati. Un cartello che potrebbe finalmente essere riposto: secondo quanto riportato da All Things Digital, infatti, un gruppo di investitori sarebbe interessato a mettere le proprie mani sul social network.
In tale gruppo di possibili acquirenti rientrerebbe anche Bobby Kotick, CEO di Activision Blizzard, società operante nel mondo dei videogame. La partecipazione di Kotick in tale operazione non sarebbe tuttavia legata alla società, la quale potrebbe però assumere una posizione importante nell’intera vicenda vietando al proprio amministratore delegato di tuffarsi in tale progetto. Al momento non sono noti invece i nomi degli altri possibili interessati, così come non è nota la cifra messa sul piatto dalla cordata di investitori.
Nato nel 2003 per fornire ad aspiranti musicisti la possibilità di ritagliarsi un proprio spazio in Rete, MySpace è stato acquistato nel 2005 da News Corp per 580 milioni di dollari: il gruppo guidato da Rupert Murdoch intravedeva dunque in MySpace una possibile miniera d’oro, carpendo immediatamente le enormi potenzialità dei social network. Qualcosa nel motore del portale si è però inceppato e MySpace è crollato a picco in breve tempo, surclassato da un Facebook in continua evoluzione, in grado di attrarre a sé un bacino d’utenza sensibilmente più ampio.
News Corp ha dunque deciso di privarsi dei diritti su MySpace, non credendo più nel progetto e necessitando di rientrare quanto meno in parte dei capitali investiti: l’attuale valutazione del social network si aggirerebbe sui 100 milioni di dollari, ovvero un sesto di quanto sborsato da Murdoch e soci all’incirca sei anni fa. Dopo numerose voci sui possibili acquirenti, con svariati gruppi accostati al nome di MySpace, questa volta potrebbe essere quella buona.