I passi in avanti compiuti dalla robotica trovano applicazione negli ambiti più svariati: dalla produzione industriale all’intrattenimento, fino all’aiuto in fase di apprendimento per soggetti con difficoltà nella comunicazione. È quest’ultimo il caso di NAO, un automa dalla dimensioni simili a quelle di un bambino messo a punto dal team parigino Aldebaran Robotics. La sua caratteristica principale è rappresentata dalla capacità di interagire tramite voce con le persone.
Questo avviene attraverso la tecnologia di riconoscimento e sintesi vocale sviluppata da Nuance, che permette al robot di pronunciare frasi con un’intonazione naturale, abbinando al contempo movimenti del corpo del tutto simili a quelli degli esseri umani. La struttura è inoltre pensata per permettere a NAO di camminare, rialzarsi nel caso di una caduta, ma soprattutto sviluppare una propria personalità attraverso il dialogo e la conversazione. Ecco quanto dichiarato da Marine Fabrea di Aldebaran sulle pagine di Mashable.
Vive la sua vita in modo indipendente, nella vostra casa. Potete discutere con lui oppure chiedergli di raccontare una storia ai vostri bambini.
Arnd Weil di Nuance parla invece di ciò che differenzia un’unità di questo tipo dai robot più tradizionali, definendo il concetto di intelligenza emozionale.
Ciò che si intende fare con questo robot è principalmente interpretare lo stato d’animo delle persone. Ad esempio, può capitare di tornare a casa dopo una giornata difficile ed essere arrabbiati: il robot dev’essere in grado di capirlo e comportarsi di conseguenza.
Tutto questo è reso possibile da algoritmi complessi e da un database di frasi o vocaboli in continua evoluzione. Come detto in apertura, una delle finalità del progetto NAO è quella di sviluppare una tecnologia in grado di affiancare genitori e insegnanti nell’educazione dei bambini autistici, aiutandoli a comunicare attraverso uno strumento non convenzionale. Chi è interessato può trovare maggiori informazioni sul sito asknao.com.