Da oggi iTunes non è più il music store digitale col miglior catalogo: lo batte Napster che dopo anni di vendita di musica legale nel sottobosco dei music store decide ora di proporsi come un vero concorrente del negozio Apple.
E le caratteristiche del grande “numero 2” le ha tutte. Innanzitutto adesso Napster offre un servizio migliore di iTunes, oltre 6 milioni di canzoni provenienti da tutte le principali etichette musicali del mondo e da quelle indipendenti, brani compressi a 256 Kbps e venduti a 99 centesimi e album a 9 dollari attraverso un’interfaccia compatibile con qualsiasi sistema (perchè web based). Ma soprattutto: nessun DRM di alcun tipo (anche se il vecchio servizio a sottoscrizione continua ad averne).
La musica venduta da Napster è libera da costrizioni e leggibile da qualunque device, compreso l’iPod e iTunes. Anzi proprio per farsi forza della posizione dominante del rivale le tracce di Napster potranno essere scaricate direttamente nella libreria di iTunes per chi lo vuole e ce l’ha installato.
Dopo il grande exploit della fine degli anni ’90, quando Napster era sinonimo di illegalità e musica pirata, la compagnia aveva subito tante di quelle cause che si era giocoforza convertita a negozio musicale dopo aver ceduto ad una nuova proprietà. I primi anni non sono stati facili ma anche grazie al successo di iTunes il negozio di Napster viaggiava su cifre rispettabili, ma con un modello diverso: su Napster fino a ieri il modello dominante era nella forma ad abbonamento con il quale poter scaricare a volontà.
Ora il modello di vendita non cambia radicalmente: al sistema all-you-can-eat viene affiancato anche quello tradizionale con la quantità e le cifre promesse dal nuovo annuncio. La dirigenza infatti continua ad esprimere fiducia nel modello di vendita abbracciato in origine, sostenendo che alla lunga sarà sicuramente quel tipo di business ad uscirne vincente.