Uno dei problemi che ci si troverà ad affrontare quando l’uomo sarà pronto per intraprendere un viaggio in direzione di Marte, sarà quello legato alla realizzazione di moduli abitativi in grado di ospitare la vita in un ambiente tanto ostile quanto quello del pianeta rosso. Lo sa bene l’agenzia spaziale americana, che in passato ha indetto un contest al fine di raccogliere idee e concept.
Le proposte sono arrivate in gran numero, ma solo cinque hanno superato una prima fase di selezione, come annunciato sul sito ufficiale della NASA. A ognuno dei team è stato assegnato un riconoscimento economico pari a 20.000 dollari. Uno di questi, Zopherus dell’Arkansas, ha immaginato un dispositivo capace di spostarsi sul suolo marziano per realizzare delle abitazioni laddove necessario, con una serie di rover che si muovono autonomamente mettendosi alla ricerca del materiale da impiegare nella fase di costruzione. Di seguito il filmato che mostra questo particolare concept.
AI SpaceFactory (New York) sta progettando un modulo dalla formula cilindrica per sfruttare al meglio lo spazio a disposizione, Kahn-Yates of Jackson (Mississippi) pensa a una sorta di guscio con delle finestre trasparenti che consentono alla luce di entrare in modo controllato, SEArch+/Apis Cor (New York) fa altrettanto con un’attenzione particolare alla schermatura delle radiazioni e Team Northwestern University (Illinois) punta alla realizzazione di una costruzione che richiama alla mente una cupola.
Il contest 3D-Printed Habitat Challenge è stato lanciato nel 2015 e, come si può intuire già dal nome, mira alla realizzazione di una tecnologia che permetta un giorno di creare moduli abitativi da installare su Marte sfruttando un sistema del tutto simile a quello delle stampanti 3D. Ora i cinque team selezionati dovranno costruire un modello in scala 1:3 dei dispositivi immaginati.