Il Pianeta Rosso in un lontano passato era bagnato da laghi salati e le tracce di questa scoperta sono state scovate dal rover Curiosity della NASA. Queste informazioni provengono da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience da un gruppo di ricerca del California Institute of Technology coordinato da William Rapin.
Su Marte il robot ha individuato infatti alte concentrazioni di sali di zolfo nelle rocce sedimentate nel cratere Gale. Queste rocce risalgono tra i 3,3 e 3,7 miliardi di anni fa: i ricercatori dicono che questa può essere la prova che su Marte in passato c’era l’acqua. Questo risultato è proprio quello di cui si sta occupando Curiosity della NASA, cioè scoprire in che modo l’acqua è scomparsa dalla superficie del Pianeta Rosso. Ecco cosa hanno detto i ricercatori:
Le nostre analisi delle rocce confermano precedenti osservazioni satellitari in base alle quali il pianeta, circa 3,5 miliardi di anni fa, ha subito una transizione verso climi aridi, per assumere poi l’aspetto che conosciamo adesso.
In particolare questo studio è stato pubblicato un anno dopo un’altra importante scoperta, cioè quella di un grande lago di acqua liquida salata al di sotto dei ghiacci del Polo Sud di Marte, portata a termine dal radar italiano Marsis a bordo della sonda Mars Express dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea. Curiosity invece è ormai da sette anni su Marte e ha portato alla luce diverse nuove scoperte, trasformando la concezione di pianeta arido in uno che in passato, probabilmente, ha ospitato la vita.
Vita che il miliardario Elon Musk vorrebbe far fiorire sul Pianeta Rosso, con una vera e propria colonia umana su Marte, per rendere la nostra una specie multi-planetaria e continuare ad esplorare la galassia.