La NASA è al lavoro insieme a SpaceX a una nuova tecnologia che un giorno potrebbe consentire di rifornire i veicoli spaziali e sonde direttamente in orbita, nello spazio. In effetti i viaggi verso la Luna e oltre prevedono afide molto difficili soprattutto riguardo l’alimentazione dei veicoli, attualmente il trasferimento del propellente parte dalla Terra, ma in futuro questo potrebbe cambiare e rappresentare un grosso passo in avanti per i viaggi spaziali.
Il rifornimento spaziale è un passo importantissimo ad esempio per lo sviluppo di Starship di SpaceX. Il programma Artemis di NASA ha in programma di riportare gli umani sulla Luna entro il 2024. Nell’ambito dei preparativi, l’iconica compagnia spaziale ha da poco annunciato un elenco di 13 compagnie private statunitensi con cui collaborerà. Jim Reuter, Space Technology Mission Directorate (STMD) per la NASA, ha dichiarato:
La comprovata esperienza e le strutture uniche della NASA stanno aiutando le aziende commerciali a maturare le loro tecnologie a un ritmo competitivo. Abbiamo identificato le aree tecnologiche necessarie alla NASA per le missioni future e queste partnership pubblico-privato accelereranno il loro sviluppo in modo da poterle implementare più rapidamente.
Uno degli avanzamenti più importanti sarà proprio il rifornimento in orbita. Essere in grado di rifornire di carburante un veicolo spaziale migliorerebbe notevolmente l’efficienza del viaggio nello spazio. L’allontanamento dalla gravità terrestre è in genere la parte più intensa del viaggio nello spazio, dove i razzi devono utilizzare la maggior quantità di carburante.
Rifornire Starship nello spazio significherebbe avere un raggio molto più ampio anche per le missioni future, per spingersi sempre più in là. Se la NASA e SpaceX collaboreranno con successo per creare questa tecnologia, senza dubbio diventerà anche una parte importante dei loro sforzi per portare gli umani su Marte.