La NASA sta per mandare in pensione il Telescopio spaziale Spitzer, dopo ben 17 anni di attività. L’osservatorio ha fatto scoperte rivoluzionarie sull’universo dal suo lancio nel 2003, dall’imaging di alcune delle stelle più antiche del cosmo al rilevamento della luce riflessa dagli esopianeti. Lo Spitzer sarebbe dovuto andare in pensione nel 2018, ma la sua missione è stata prorogata e l’osservatorio ha continuato a funzionare fino al completamento del Telescopio spaziale James Webb, che lo sostituirà.
Entrambi i telescopi Spitzer e James Webb osservano lo spettro elettromagnetico – luce che generalmente gli umani non possono vedere. Una funzione estremamente utile perché ci sono molti oggetti nello spazio – come esopianeti e nane brune – altrimenti invisibili all’occhio umano. Combinando i dati a infrarossi dello Spitzer con le immagini di luce visibile del telescopio spaziale Hubble, gli scienziati possono formare una rappresentazione più completa dello spazio.
I sensori a infrarossi dello Spitzer gli hanno anche permesso di analizzare la polvere interstellare. Durante immensi periodi di tempo, la gravità unisce queste particelle e forma stelle e pianeti. L’analisi della composizione chimica di questa polvere ha aiutato la NASA a conoscere meglio la composizione dei corpi celesti e le origini del nostro sistema solare.
Lo Spitzer ha catturato l’attenzione del pubblico grazie al suo contributo nel rilevare pianeti di dimensioni terrestri nel sistema Trappist-1, che dista 39,6 anni luce dal nostro sistema solare. Questi sviluppi hanno dato ai ricercatori la speranza di trovare un esopianeta abitabile – qualcosa che, sebbene sia ancora inverosimile, potrebbe non essere così poco plausibile come sembrava.