NASA sta lavorando sulla tecnologia necessaria per tornare sulla Luna, ma questo è solo un trampolino di lancio verso l’obiettivo dell’agenzia spaziale americana di inviare i primi umani su Marte. Raggiungere Marte sarà una sfida, ma l’agenzia sta già lavorando per restringere i siti di sbarco. Un nuovo studio condotto dalla NASA suggerisce infatti i luoghi ideali in base alla disponibilità di acqua ghiacciata che si nasconde appena sotto la superficie.
Di solito gli astronauti portano dalla Terra tutto ciò di cui hanno bisogno per una missione. Ciò aumenta notevolmente la massa di veicoli di lancio e limita quello che gli astronauti può portare. Ecco perché la NASA sta esplorando la possibilità di raccogliere le risorse e i materiali necessari direttamente a destinazione, con l’utilizzo delle risorse direttamente sui siti che si andranno ad esplorare.
L’acqua è particolarmente pesante e gli umani, ovviamente, ne hanno davvero bisogno, quindi sarebbe di grande aiuto per raccogliere l’acqua direttamente su Marte. La NASA ritiene che la disponibilità di acqua dovrebbe essere il principale fattore nella scelta di un sito di atterraggio sul pianeta rosso. Fortunatamente Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA e Mars Odyssey hanno fornito ampi dati su dove si potrebbe trovare l’acqua.
A quanto pare l’acqua ghiacciata sotto la superficie di Marte è stabile e facilmente accessibile alle medie latitudini. NASA per questo ha rilasciato una mappa che mostra le profondità del ghiaccio stimate in base ai dati dell’MRO e dell’ Odyssey. I colori più caldi indicano depositi di ghiaccio più profondi, mentre i colori più freddi mostrano ghiaccio più vicino alla superficie. Il riquadro evidenziato, in una regione chiamata Arcadia Planitia, indica le aree di atterraggio principali.
Le aree viola della mappa potrebbero contenere acqua ghiacciata ad appena 2,5 centimetri sotto la superficie, quindi gli astronauti non avrebbero bisogno di strumenti speciali per estrarre acqua. L’estrazione di acqua su Marte non manterrà solo idratati gli astronauti, ma potrebbe anche usata per produrre idrogeno e propellente per i missili.