Un robot “morbido” e meno pericoloso di quelli che di solito vengono mantenuti dietro le sbarre: si chiama King Louis, su cui sono al lavoro gli scienziati della Brigham Young University, grazie ad alcuni finanziamenti della NASA. Il suo utilizzo potenziale è quello di assistenza agli umani durante i voli spaziali, per un robot molto più facile da trasportare perché gonfiabile.
Le braccia del robot King Louie, che si ispira a Big Hero 6 e prende il nome dall’orango de Il Libro della Giungla (Re Luigi), sono due e decisamente lunghe. Il funzionamento è fornito dall’aria compressa, con le braccia segmentate in comparti: degli attuatori gonfiano e sgonfiano il robot, in questo modo si crea il movimento. Funziona proprio come il corpo umano, con gli arti che si muovono in modo antagonistico, cioè quando c’è un movimento un muscolo va in tensione mentre quello opposto si rilassa. Marc Killpack, professore del Dipartimento di ingegneria meccanica della Brigham Young University, ha dichiarato:
I robot come King Louie sono essenzialmente costituiti da sacchi d’aria, circondati da un tessuto molto forte. I robot di questo genere possono poi collassare in dimensioni molto ridotte per lo stoccaggio o il trasporto.
In questo modo si ha un robot efficiente quanto quello terrestre, ma che occupa molto meno spazio e dal peso estremamente leggero. I viaggi spaziali del futuro prevedono uno spazio piuttosto limitato, per questo si studiano soluzioni pr trasportare robot utili ma al tempo stesso leggeri e facili da trasportare. NASA sperimenta anche la possibilità di usare stampanti 3D, da usare direttamente a destinazione, senza trasportare pesanti macchinari da Terra.
Ovviamente i robot industriali sono più veloci e precisi, dipende dalle diverse applicazioni di questi macchinari: i robot morbidi sono in generale anche meno pericolosi e disegnano un futuro con macchine del genere in grado di esistere nelle case delle persone, anche a contatto con i bambini.