La NASA, terreno di matematici, ingegneri e anziani scienziati, ha deciso che per aumentare i propri fondi e raggiungere le proprie ambizioni ha bisogno di creare nuovo interesse attorno a sè. Per ottenere ciò occorre svecchiare la propria immagine e avvicinarsi alle nuove generazioni utilizzandone gli strumenti propri.
Lo spazio non è molto popolare di questi tempi e la NASA non fa che vedere di anno in anno i fondi a disposizione assottigliarsi sempre di più. Tanto che la missione di ritorno sulla Luna prevista per il 2017 comincia a vacillare. L’idea è in primis di cominciare a fare uso massiccio degli strumenti di social networking. Essendo comunque la NASA luogo d’elezione di scienziati e informatici, già tutti questi meccanismi sono noti e utilizzati, ma si è stabilito che l’uso debba diventare più “commerciale”: non solo quindi i messenger interni, ma anche spazi Facebook che siano pubblici ed account Twitter aggiornati continuamente dagli astronauti nello spazio.
Il brand NASA e lo spazio in generale devono essere presenti ovunque più di quanto non sia già. Se infatti le collaborazioni non mancano (da quella con Google Earth a quelle con le case di videogiochi), quello che occorre è che lo spazio diventi materia quotidiana per appassionare quanti più giovani è possibile. Immagini, file audio e video a disposizione di tutti scaricabili facilmente dal sito e pronti per mash-ups, una base per il software di terze parti sviluppato per la NASA sull’esempio di SourceForge chiamata CosmosCode, eccetera: tutto fa brodo.
«Immaginate: durante l’allunaggio del primo modulo spaziale dopo 40 anni, milioni di cittadini partecipano alla discesa attraverso un link in alta definizione. E in milioni hanno già simulato una discesa sul popolarissimo videogioco di esplorazione lunare sviluppato privatamente e distribuito gratuitamente su Nasa.gov» Così l’ente ha espresso la sua visione del futuro e per realizzarla, come ha detto a Cnet Beth Beck, manager per le operazioni spaziali della NASA: «abbiamo bisogno che gli sviluppatori mettano elementi spaziali un po’ in tutti i videogiochi, non solo in quelli dove si spara. Dobbiamo far sì che i giovani abbiano a cuore ciò che facciamo perchè di nostro tendiamo a farlo sembrare molto noioso».