Nel giorno in cui scompare la proposta D’Alia dal pacchetto sicurezza, all’interno del Parlamento nasce altresì un intergruppo avente l’obiettivo di lavorare con posizioni bipartisan per una corretta legiferazione in tema di Rete e di tutto il corollario di problematiche che circondano l’avvento dei nuovi media. Al momento è tutta forma, i lavori devono ancora iniziare, ma è possibile fin da subito intuire gli obiettivi e la bontà di approccio che il gruppo propone.
«Promuovere un confronto tra politica, imprese e cittadini sulle potenzialità del web 2.0 per sfruttare al meglio le opportunità che offre al sistema Italia e legiferare per combattere i fenomeni negativi che attraverso la rete possono proliferare. È l’obiettivo dell’Intergruppo parlamentare 2.0, associazione bipartisan di deputati e senatori presentata […] a Montecitorio che nasce con l’ambizione di promuovere lo sviluppo e la diffusione di internet, in particolare di tutte quelle applicazioni on-line che permettono l’interazione tra sito e utente (blog, forum, chat, social network)».
L’intergruppo non avrà finalità propositive, ma intende porsi come “filtro” utile a comporre un documento che possa fungere da guida per le Camere impegnate a legiferare sul settore. Fanno parte del team (e si nota con facilità l’uso del link verso i siti personali come una sorta di pedigree digitale):
- On. Alessia Mosca
- On. Beatrice Lorenzin
- On. Federica Mogherini
- On. Massimiliano Fedriga
- On. Matteo Mecacci
- On. Nicola Formichella
- On. Paola Concia
- On. Pierfelice Zazzera
- On. Roberto Cassinelli
- On. Sandro Gozi
- On. Vinicio Peluffo
- Sen. Vincenzo Vita
«Da qui, la scelta dell’Intergruppo di costituirsi piattaforma per questo confronto, lanciando una consultazione on line che coinvolga tutti i soggetti competenti e interessati e promuovendo un’indagine che passi per audizioni di esperti (rigorosamente in “modalità 2.0”) e l’organizzazione di tavole rotonde e convegni. L’obiettivo finale è la realizzazione di un “libro bianco” destinato ai vertici parlamentari e governativi». L’esordio è di buone promesse: un blog, una semplice struttura, piattaforma WordPress e le informazioni essenziali al di là della forma. Un piccolo passo, ma nella direzione giusta.
Due le parole chiave che dovranno dirimere il lavoro dell’intergruppo: “partecipazione” e “disintermediazione“. Tre, invece, i campi di applicazione identificati a priori:
- «Economico: il Web 2.0 apre prospettive estremamente interessanti per il sistema produttivo italiano composto soprattutto da piccole e medie imprese e consente di accedere a mercati di nicchia altrimenti irraggiungibili con conseguenze positive in termini di produttività e PIL»;
- «Culturale: il Web 2.0 consente una produzione e condivisione di contenuti prima impensabile, con conseguenze evidenti in termini di valorizzazione della produzione culturale italiana, e offre agli autori nuove opportunità di diffondere e monetizzare i propri contenuti»;
- «Politico: il Web 2.0 fornisce strumenti volti a facilitare l’interazione diretta, libera e immediata tra cittadino e decisore. Strumenti come i blog, i gruppi Facebook o Youtube costituiscono non solo piattaforme aperte di informazione, ma anche di accesso e di abilitazione alla partecipazione democratica».
«Conoscere per deliberare. Online»: parte tutto ad questo punto essenziale, ove avverrà presumibilmente l’incontro tra la “base” degli utenti del web ed i “vertici” della politica. L’intergruppo avrà questo ruolo e si accollerà questa responsabilità: incontrare la parte propositiva, vagliare i suggerimenti, filtrarne i contenuti e portare il tutto alle sale dei bottoni per fare in modo che l’analisi comune di molti possa divenire, attraverso le procedure consuete, vera e propria legge dello stato.