Il Nasdaq 100 cambia le dosi dei propri ingredienti. L’indice di Borsa aveva infatti un eccessivo gusto di mela ed con una rara decisione ha pertanto deciso di cambiare ricetta per riflettere con maggior efficacia la realtà dei fatti. La grande crescita Apple aveva infatti reso surreale la composizione dell’indice, portando le quotazioni AAPL a pesare ben di più rispetto a quelle di altri gruppi e soprattutto non rendendo proporzionati i valori delle parti all’interno dell’insieme.
I 100 gruppi che compongono il Nasdaq 100 sono di varia natura, passando da Activision a Cisco, da Autodesk a Google, Fino ad Intel, Qualcomm, Starbucks, Yahoo, SanDisk ed altri ancora. Se in precedenza Apple sull’indice per il 20% del totale, ora la presenza AAPL scenderà al 12%. La cosa rifletterà così ad esempio meglio il rapporto di forza con Google che, avendo circa la metà del valore di capitalizzazione, vede anche una propria quota nel Nasdaq 100 pari al 5.8% (ossia circa la metà rispetto ad Apple).
A beneficiare del riconteggio v’è anche Microsoft, che passa dal 3.4 all’8.3%, mentre Google giunge al 5.8% crescendo dal precedente 4.2%. L’obiettivo della riformulazione dell’indice, spiega il Nasdaq, è dovuto alla volontà di preservare il valore dell’indice medesimo, la sua affidabilità e la sua autorità sul mercato finanziario. Il valore di capitalizzazione è il metro usato per calibrare i rapporti di forza, rendendo così più proporzionata la presenza dei vari gruppi.
Nonostante la forte decurtazione, Apple rimane l’azienda più rappresentata all’interno dell’indice. La Borsa tuttavia boccia il declassamento sancito e propone per Apple una apertura a Wall Street in calo dell’1.2% circa contro un paritetico aumento iniziale per il titolo MSFT.