Con una lettera ufficiale inviata lo scorso giovedì 27 dicembre, il Nasdaq ha comunicato a SCO Group la propria decisione di escludere la società fornitrice di servizi Unix dai propri listini. Il provvedimento è stato adottato in seguito alla comunicazione di bancarotta diffusa da SCO durante lo scorso settembre. Nasdaq ha dunque provveduto a eliminare la società dai propri listini e a sospenderne i titoli, come ampiamente preannunciato nel mese di settembre in seguito alla dichiarazioni di SCO Group sullo stato delle proprie finanze.
Per numerosi anni SCO è stata coinvolta in un’accesa, e costosa, battaglia legale contro IBM, accusata di aver utilizzato illegalmente alcune porzioni di codice Unix sviluppate dalla società ora estromessa dal Nasdaq. La causa si è trascinata per numerosi anni, per poi giungere a un esito molto sfavorevole nei confronti di SCO. Secondo una Corte federale degli Stati Uniti, infatti, il codice utilizzato da IBM non sarebbe stato sviluppato da SCO, ma da Novell che ne deterrebbe anche il brevetto. Stretta dai debiti e dai costi della causa legale, stimati intorno ai 30 milioni di dollari a fronte dei 10 di liquidità a disposizione della società, SCO si è vista costretta a dichiarare bancarotta nel mese di settembre.
Nonostante le prospettive per SCO Group non paiano molto rosee, la società ha comunicato nel mese di ottobre di essere in trattativa con JGD Management Corp, un braccio di investimento di York Capital Management, per una acquisizione che potrebbe consentire un risanamento delle proprie finanze. La Corte competente dovrebbe presto esaminare il caso per concedere, o negare, il via libera alla acquisizione che potrebbe salvare SCO Group dall’estinzione.