Il Natale 2010, così come previsto dagli analisti di borsa, è sicuramente all’insegna dei prodotti Apple. I primi dati sulle vendite inglesi, vero e proprio modello per le tendenze europee, conferma quanto ipotizzato qualche settimana fa: iPad è l’oggetto di culto da mettere sotto l’albero. Lo stesso non vale, invece, per i tablet Android, di cui si registrano acquisti al di sotto di quanto preventivato.
Gli inglesi amano iPad, soprattutto nella sua versione 3G. Quasi la totalità degli investimenti natalizi in tablet è ricaduta sulla tavoletta magica di Cupertino, di questi ben l’80% ha riguardato la versione da 64 GB completa di connettività mobile.
Dati questi risultati strabilianti, risulta lecito chiedersi per quale motivo gli alti dispositivi della stessa categoria non prendano piede. I detrattori in queste settimane si sono prodigati nelle più svariate, e a volte creative, motivazioni. Nulla, però, è riuscito a scalfire il successo di iPad, nonostante i critici ne abbiamo messo in evidenza le carenze che, si suppone, siano sopperite dalla concorrenza.
Il primo a soffrirne è il Galaxy Tab, ben lontano dal raggiungere gli obiettivi di iPad. Non si può dire, però, che al concorrente Android siano mancate le risorse su cui ha investito Apple, basti pensare quanto ormai siano pressanti i passaggi televisivi dello spot di casa Samsung. A livello di hardware, inoltre, i due dispositivi sembrano compensarsi: entrambi hanno feature, ma soprattutto mancanze, di rilievo. Per quale motivo, allora, il Galaxy Tab viene vagamente snobbato dal pubblico?
La ragione principale potrebbe risiedere in iOS, vero punto di forza di tutta la produzione di Cupertino. Android è un sistema avanzatissimo, spesso più funzionale di iOS stesso, ma App Store fa la differenza. Lo store Apple è ancora il leader del settore, dove tutte le novità più gustose per il mercato mobile vengono pubblicate in anteprima rispetto alla concorrenza. I competitor arrivano primi solo quando è Apple stessa a rifiutare una determinata app. L’interfaccia estremamente user-friendly, utilizzata anche da bambini, anziani, disabili e addirittura da non vedenti, rende iPad l’oggetto tecnologico più versatile al mondo. Basta accenderlo e usarlo, senza alcuna configurazione o noiosi manuale di istruzione.
La giustificazione più probabile, ma anche più azzardata, sta forse nella cultura dell’utente che Apple ha sviluppato nel corso della sua intera storia, mancante spesso fra gli avversari. Mentre tutti i competitor si rincorrono per proporre la soluzione tecnologica più avanzata, rasentando spesso i confini dell’inutile come i tablet in 3D con tanto di appositi occhialini, Cupertino si concentra sulle emozioni del cliente. L’utente medio pare non essere orientato alla soluzione più potente, ma a quella più soddisfacente e piacevole. In questo paradigma, Apple traccia la via maestra: Cupertino non genera solo prodotti, ma veri e propri status symbol, a partire da un design che sbaraglia qualsiasi alternativa sul mercato. I detrattori più esperti, come pare ovvio, sosterranno invece come l’estetica e la piacevolezza siano fattori bypassabili per un prodotto informatico. Dimenticando, però, come l’utente medio, ovvero la fetta di acquirenti più ampia, sia poco avvezzo alle specifiche tecniche, preferendo invece l’esperienza d’uso. Quanti possessori di smartphone e tablet davvero conoscono le caratteristiche di processore e RAM del proprio device?