Dopo aver permeato l’industria dei dispositivi mobile permettendo la nascita di svariate applicazioni ad esso legato, il settore della geolocalizzazione ha come nuovo obiettivo l’ingresso all’interno di edifici pubblici e privati. L’esigenza nasce dall’impossibilità di utilizzare le tradizionali tecniche in un contesto indoor, ove il segnale GPS non può garantire le medesime prestazioni rispetto all’aria aperta. Le soluzioni proposte sono numerose e l’ultima in ordine di tempo è targata Navisens: a differenziarla dalle altre è l’assenza di segnali di comunicazione con dispositivi di tracciamento.
Buona parte delle tecnologie nate per la localizzazione indoor fanno infatti uso di network wireless ed apparecchiature per la triangolazione dei segnali al fine di individuare la posizione di un dispositivo all’interno di un edificio. Non sempre le prestazioni possono essere pari a quelle garantite dalla carta dai produttori, ma soprattutto ciò implica maggiori costi per l’installazione delle attrezzature necessarie. Quanto sviluppato invece da Navisens si compone di un prodotto totalmente indipendente che facendo uso di sensori di movimento ed algoritmi matematici è capace di fornire una stima della posizione esatta con un buon margine di errore.
All’interno del dispositivo figurano dunque tre accelerometri e tre giroscopi, i quali vanno a comporre quella che in gergo tecnico viene detta “piattaforma di navigazione inerziale”. Le informazioni fornite da ciascuno di essi, opportunamente elaborate e filtrate, consentono dunque di conoscere gli spostamenti effettuati e, da essi, la posizione esatta del device. I dati elaborati possono essere quindi trasmessi mediante Wi-Fi per un eventuale tracciamento dall’esterno, permettendo inoltre l’archiviazione degli stessi.
La posizione in un particolare istante è dunque il frutto della combinazione tra una posizione iniziale e le stime dei spostamenti effettuati. Trattasi di una tecnica che di norma risulta essere affetta da una possibilità d’errore molto ampia, ma secondo gli sviluppatori di Navisens il dispositivo sarebbe in grado di sopperire ad essi in maniera autonoma. A fornire indicazioni circa la bontà del progetto saranno tuttavia soltanto le prime prove sul campo ad opera dei vigili del fuoco, ai quali saranno forniti alcuni prototipi per verificarne la possibilità d’uso in contesti di emergenza.
Sovrapponendo quindi le informazioni fornite dal dispositivo, le cui dimensioni dovrebbero essere tali da consentirne un semplice trasporto in tasca, con i dati relativi alla mappa della regione ove avvengono gli spostamenti, potrebbe dunque esser possibile determinare con precisione la precisione di una persona in un edificio senza ricorrere a network Wi-Fi o soluzioni che dipendano da altre tecnologie.