Le Nazioni Unite si schierano dalla parte dei navigatori e difendono il diritto di accesso al web: in un report firmato da Frank La Rue, investigatore assoldato dall’ente per studiare i casi di censura in Rete, viene infatti ribadito come Internet rappresenti un diritto umano e la censura nel web sia invece assolutamente da evitare.
«Siccome Internet è diventato uno strumento indispensabile per ottenere una serie di diritti umani, combattere le disuguaglianze e accelerare lo sviluppo ed il progresso umano, assicurare l’accesso universale alla Rete dovrebbe essere una priorità per tutti gli stati». Parole decise, ferme, che ribadiscono ancora una volta il ruolo fondamentale che ha assunto al giorno d’oggi la Rete: uno strumento dal quale non si può prescindere, un bene comune cui tutti devono poter attingere in egual modo e con uguali diritti.
Diverse sono le violazioni segnalate nel report da La Rue: oltre ai ben noti casi di paesi quali Cina, Iran o Egitto, ove sempre più spesso vengono imposti filtri per censurare determinati contenuti o si procede addirittura al blocco delle connessioni in periodi di crisi politica, le Nazioni Unite puntano il dito anche contro le cosiddette “democrazie occidentali”. Ad essere contestate in particolar modo sono Francia e Gran Bretagna, ree di aver approvato rispettivamente l’Hadopi e il Digital Economy Act, due provvedimenti mirati a difendere il diritto d’autore ma allo stesso tempo, secondo le Nazioni Unite, delle serie minacce per i diritti umani.
I due provvedimenti garantiscono infatti alle autorità la possibilità di bloccare l’accesso ad Internet a tutti coloro accusati di aver violato le leggi in materia di copyright condividendo materiale protetto dal diritto d’autore attraverso la Rete. Una simile procedura rappresenterebbe a detta di Frank La Rue una violazione della Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici, le cui nazioni firmatarie (tra cui anche Francia e Regno Unito) sono tenute a rispettare. Le Nazioni Unite chiedono dunque di rivedere tali emendamenti, rimuovendo dai possibili provvedimenti il blocco delle connessioni e modificando le leggi sul copyright per favorire i privati cittadini.
Il tema del diritto d’autore nel web continua così a far discutere: da un lato i navigatori e le associazioni ad essi rivolte chiedono maggiore elasticità e maggiore tutela, dall’altro le major chiedono che la Rete venga messa a ferro e fuoco alla ricerca di violazioni. In ballo vi sono ingenti capitali economici, il cui peso farà pendere l’ago della bilancia da un lato o dall’altro.