Neelie Kroes, vice presidente della Commissione Europea, ha scritto a 21 stati dell’UE per chiedere interventi assolutamente urgenti per consentire l’allargamento della copertura della banda larga satellitare sul territorio dell’Unione. Tra i paesi coinvolti figura anzitutto l’Italia, accompagnata da Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna.
L’appello è stato inviato per chiedere ai vari paesi degli interventi di estrema urgenza invocati al fine di rimuovere le rimanenti incertezze legali relative alla distribuzione della banda larga per mezzo satellitare. L’avventura satellitare è affidata inizialmente ad Inmarsat Ventures e Solaris Mobile, entrambi pronti a commercializzare le proprie offerte. Ma non solo. Entro il mese di maggio anche il satellite Ka-Sat promette di portare sul vecchio continente una capacità trasmissiva da 70Gigabit al secondo, ma per poter concretizzare l’offerta commerciale è necessario avere adeguate sicurezze legali: nell’incertezza non si può costruire un business.
I 70Gbps del satellite Ka-Sat (Eutelsat) saranno venduti con abbonamenti che promettono 10Mbps in ingresso e 4Mbps in uscita al prezzo di circa 30 euro al mese: si tratta di una tecnologia di fondamentale importanza, spiega Neelie Kroes, per riuscire ad offrire una alternativa concreta e praticabile in tutti i luoghi ove la Rete oggi non arriva per oggettive difficoltà tecniche che impediscono gravosi investimenti in cavi o ponti radio ad hoc.
I satelliti è già in orbita ed entro pochi mesi saranno operativi. L’UE chiede ora agli stati membri di velocizzare le pratiche richieste da tempo affinché l’offerta commerciale possa giungere ai cittadini appena la distribuzione sarà disponibile. E l’urgenza dell’appello suona a questo punto come un minaccioso ultimo avvertimento.