«Trenta milioni di italiani non vanno su internet. È una lacuna che va colmata al più presto. La Banda larga ci permetterà di restare competitivi in Europa, rispetto al resto del mondo, dove la rete è molto veloce». Con queste parole il Commissario Europeo per le Telecomunicazioni, Neelie Kroes, ha strigliato l’Italia e le sue istituzioni: la misura è colma, è il momento di agire per risolvere una situazione che le colpe del passato hanno oggi reso insostenibile.
Neelie Kroes ha parlato dapprima in audizione congiunta con le commissioni Comunicazioni e Politiche Ue di Camera e Senato e quindi con il Presidente AGCOM, Corrado Calabrò. Così facendo nell’uscita italiana la Kroes ha avuto la possibilità di affrontare due aspetti fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi fissati nei programmi dell’Agenda Digitale. Dapprima, infatti, alle istituzioni la Kroes ha ricordato la necessità di un impegno immediato per promuovere la diffusione della rete e della cultura digitale tra la popolazione. In seguito il vicepresidente della Commissione Europea ha potuto ascoltare i progetti dell’Autorità Garante per le Comunicazioni, così che le iniziative italiane possano allinearsi ai programmi comunitari secondo le regole che l’UE ha stabilito per i paesi membri.
E la Kroes chiede all’Italia anzitutto un impegno finanziario sostanzioso e coraggioso: «La banda larga dovrà essere portata a tutti entro il 2013, mentre quella veloce entro il 2020 Certo servono investimenti per questo sviluppo, ma gli strumenti finanziari esistono. Ottocento milioni dovranno essere spesi tra il 2009 e il 2013 per lo sviluppo della banda larga e le reti di nuova generazione». Non saranno di certo soldi sprecati: «Gli investimenti in telematica sono i più intelligenti da fare, lo dimostrano lo sviluppo delle piccole e medie imprese che hanno scelto questa strada. Crescono sette volte di più delle altre».
La Kroes crede molto nelle PMI e vede per questo settore un ruolo fondamentale nel rilancio del tessuto economico italiano: «È importante coinvolgere anche le Piccole e medie imprese nell’agenda digitale anche perchè sono preoccupata del fatto che milioni di nostre imprese stanno concedendo un vantaggio competitivo alle imprese estere che hanno connessioni molto più veloci delle nostre». Seguono parole immediatamente profetiche: la Kroes auspica una comunione di interessi tra gli attori del settore affinché si riesca, congiuntamente ad un impegno nazionale in tal senso, ad unire gli sforzi per investire nelle infrastrutture necessarie per portare la banda larga ai cittadini. Nelle stesse ore, infatti, il seme della NGN ha iniziato a germogliare e, sebbene la strada sia ancora lunga, per la prima volta il settore ha visto qualcosa muoversi nella giusta direzione.
E dopo aver bacchettato l’Italia per i ritardi, la Kroes riserva al nostro paese anche un buffetto di incoraggiamento: «Servono piani nazionali per la banda larga, serve un uso più efficiente dei fondi nazionali ed europei. Non insisterò mai abbastanza sull’importanza di investire sulla banda larga. L’Italia ha molto da guadagnare con l’Agenda Digitale, c’è un grande spazio di miglioramento. Siamo pronti a sostenervi e sono ottimista sul fatto che nei prossimi anni sia possibile ottenere buoni risultati».