UE: accelerare sul mercato unico di internet

La Commissione Europea rileva enormi differenze di prezzo nelle offerte a banda larga dei Paesi europei. Una situazione insostenibile per Neelie Kroes
UE: accelerare sul mercato unico di internet
La Commissione Europea rileva enormi differenze di prezzo nelle offerte a banda larga dei Paesi europei. Una situazione insostenibile per Neelie Kroes

Il 66% dei cittadini non sa di quale velocità di connessione a internet dispone. Questo è probabilmente e uno dei dati più eclatanti che emergono da un’analisi della Commissione Europea sul mercato della banda larga in Europa. Infatti, secondo i dati pubblicati dall’Unione Europea, gli oltre 400 milioni di utenti internet del vecchio continente si troverebbero di fronte ad una vera e propria lotteria per quanto riguarda il prezzo, la velocità e il ventaglio di opzioni disponibili per ogni abbonamento a banda larga.

I consumatori sarebbero in realtà anche molto confusi dalle diverse informazioni comunicate dai fornitori, che limiterebbero la loro capacità di scegliere la soluzione più adatta alle loro esigenze. Inoltre, anche tendendo conto del diverso potere d’acquisto, in alcuni Paesi membri, si rileva una variazione di prezzo che può arrivare addirittura al quadruplo per le connessioni a banda larga più comuni. Abbonamenti a banda larga che inoltre non manterrebbero le promesse date. L’UE svela infatti che mediamente i consumatori ottengono solo il 75% della velocità di banda larga dichiarata nei termini del contratto.

Neelie Kroes: non c’è un mercato unico per Internet

Per internet il mercato unico non esiste. Questa situazione deve cambiare. Non esiste un valido motivo per cui in Europa un utente debba pagare più del quadruplo di un altro per la stessa banda larga.

Sebbene infatti la serie di successive riforme del settore condotte dall’Unione Europea abbia contribuito a trasformare le modalità di erogazione dei servizi di telecomunicazione nell’UE, il settore continua a operare principalmente su 28 mercati nazionali separati. Sia i consumatori che i fornitori si trovano di fronte a regole e prezzi diversi. La settimana prossima il Parlamento europeo voterà i piani della Commissione per realizzare un continente connesso, che affrontano tali problemi apportando ai consumatori più trasparenza e diritti nonché servizi migliori.

A titolo di curiosità, la banda larga pubblicizzata al prezzo più basso è disponibile in Lituania (da 10,30 euro), Romania (da 11,20 euro) e Lettonia (da 14,60 euro); in altri Paesi l’offerta più economica può arrivare ai 46,20 euro di Cipro, seguita a breve distanza da Spagna (38,70 euro) e Irlanda (31,40 euro). Il ventaglio più ampio di prezzi si registra in Polonia, con offerte che vanno da 20 fino a 140 euro, e in Croazia, da 30 fino a 121 euro.

Sebbene costi di base e proventi diversi possano spiegare alcune differenze fra i mercati, molte delle incongruenze attuali sono dovute a una persistente frammentazione del mercato. Un continente connesso consentirà di superare queste differenze di prezzo conferendo un potere maggiore ai consumatori e offrendo un ambiente più propizio per gli investitori in tutto il Mercato Unico, affinché gli operatori efficienti possano vendere i propri servizi ai consumatori di altri Paesi.

Presto nuovi diritti per i consumatori

Per la Vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes,

Sebbene le reti stiano migliorando, il divario tra la velocità pubblicizzata e quella effettiva è invariato rispetto al 2012, a conferma della necessità di consolidare e armonizzare i diritti dei consumatori, come proposto nel nostro pacchetto “Connected Continent”. È ora che le imprese collaborino e trovino insieme soluzioni migliori per descrivere e pubblicizzare i propri prodotti. È questa la reazione che mi auguro.

Le riforme proposte con il pacchetto “Connected Continent” daranno luogo a nuovi diritti, ad esempio il diritto a contratti scritti in un linguaggio semplice con informazioni più facilmente comparabili. In particolare gli operatori dovranno fornire informazioni precise sulla velocità effettivamente disponibile per la trasmissione dei dati. I consumatori avranno maggiori diritti nel passaggio a un altro fornitore o a un nuovo contratto, il diritto a recedere dal contratto se la velocità della connessione internet non corrisponde a quella pattuita e il diritto di ottenere l’inoltro dei messaggi di posta elettronica a un nuovo indirizzo e-mail dopo il passaggio a un altro fornitore.

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