Torna a far parlare di se il progetto OLPC, ancora una volta per bocca del suo patrono e fondatore Nicholas Negroponte.
Questa volta però i toni sono più accesi e l’oggetto della discussione è la presunta concorrenza sleale da parte di Intel. Stando a quanto affermato da Negroponte, Intel starebbe distribuendo documenti ai vari governi dei paesi interessati agli OLPC mettendo a paragone il modello XO di Negroponte con il proprio modello Classmate, evidenziando i pregi del suo Classmate e i difetti dell’XO.
I computer della serie Classmate di Intel adottano una linea di pensiero molto simile a quella degli OLPC, vale a dire computer estremamente economici, dotati di prestazioni limitate e destinati al settore Educational, cioè all’utilizzo nelle scuole da parte dei bambini.
Viene da se che computer del genere vanno in diretta concorrenza con il modello XO di Negroponte e che quindi Intel abbia tutto il diritto di spingere il suo prodotto.
Negroponte però non sembra averla presa molto bene, egli ritiene che la mossa di Intel sia mirata a screditare l’XO perché utilizza processori della rivale AMD.
Tuttavia, pubblicità comparative non sono vietate, purché si dica la verità. Spesso se ne vedono in TV o sui giornali quando un operatore telefonico paragona le proprie tariffe con quelle della concorrenza.
Personalmente ritengo che in un operazione a cui Negroponte attribuisce un significato prettamente umanitario, sia quantomeno improprio parlare di mercato e quindi decisamente fuori luogo parlare di concorrenza sleale.