Il progetto One Laptop Per Child non consegna forse risultati, ma di promesse non è mai senza. Ed è così che a metà 2010 si inizia a guardare a inizio 2011, quando la terza versione del “XO” sarà annunciata per rilanciare il progetto e le ambizioni non-profit firmate Nicholas Negroponte. XO-3 è annunciato sul mercato entro la fine del 2012, anche se ad oggi mancano ancora vari tasselli per creare attorno al progetto tutte le condizioni necessarie per raggiungere l’obiettivo nei tempi previsti.
Quando nacque, l’idea OLPC era quella di arrivare a distribuire nei paesi più poveri un dispositivo da meno di 100 dollari in grado di offrire a milioni di bambini l’opportunità di imparare usando un piccolo computer in sostituzione della carta. Una manovella per ricaricare le batterie, un design pensato per resistere a qualsiasi condizione avversa, una filosofia basata sul concetto di device scolastico elementare. Passa il tempo e il progetto evolve: scompare la manovella, si modifica il design, ma ancora i risultati devono essere raggiunti. Il progetto XO ha distribuito 2 milioni di device (molto meno di quanto auspicato agli esordi) ed il prezzo non è mai sceso sotto i 150 dollari.
Un fallimento? Nicholas Negroponte non è d’accordo. Per questo motivo continua a soffiare sulle ceneri ed a rilanciare il proprio concept preparando la strada ad un tablet. Negroponte sostiene che ad oggi la difficoltà non sia quella del prezzo (l’economia di scala sta giocando a favore), ma quella di reperire una componentistica adeguata per lo scopo che XO-3 si prepone (in particolare l’indistruttibilità del dispositivo sotto mani poco delicate).
Il prossimo XO dovrà avere connettività Wifi, due videocamere incorporate, schermo multitouch e la possibilità di riprodurre filmati ad alta definizione. Android potrebbe essere un sistema operativo papabile, mentre per quanto riguarda il chip alla base di tutto i progetti con Marvell sono a tutt’oggi in discussione.
Il prossimo OLPC, così come fu per le versioni precedenti, è una promessa di grande ambizione, dalla filosofia opinabile, ma di sicuro fascino. Negroponte proietta la propria influenza sul progetto, tentando così di portare avanti lo sviluppo in una corsa continua contro il tempo per riuscire a raggiungere la fattibilità di un progetto che, per aver senso compiuto, dovrebbe raggiungere quelle masse fino ad oggi escluse da tutto quel che è il circuito internazionale della rivoluzione digitale.