Contrariamente a quanto siamo stati abituati fino ad ora, è il Nord dell’America a guidare le vendite dei cellulari smartphone. La quota sviluppata nel primo quarto dell’anno in Stati Uniti e Canada è infatti superiore a quella europea, a quella asiatica e del 106% più alta rispetto ad un anno fa, anche grazie ad alcune uscite importanti.
Sono arrivati tardi i nordamericani nel settore mobile, almeno più tardi degli europei, ma ora stanno impazzendo per i telefoni come il BlackBerry o l’iPhone, orientati al lavoro e dalle potenzialità simili a quelle di un portatile low cost. Contrariamente agli europei che si innamorarono subito dei cellulari per il loro impatto comunicativo interpersonale, i nordamericani sembrano averlo apprezzato di più solo quando è diventato anche uno strumento lavorativo importante.
I telefoni di Rim e Apple hanno guidato molto della crescita che secondo Gartner a livello mondiale (anche grazie al contributo del Nord America) è stata nel corso dell’anno del 29%. Sono 1,73 milioni gli esemplari di iPhone venduti, circa il 5,3% del totale smartphone (Cupertino è ormai il terzo produttore di smartphone a livello globale), cifra oscurata dal 42% del mercato occupato dal BlackBerry (più completo per l’utente interessato alla parte business). Solo le briciole invece per il dominatore nel resto del mondo, cioè Nokia (detiene il 45% del mercato), da sempre più orientato ai consumer e allo svago.
Dati i risultati esposti c’è molta curiosità per quanto e come il nuovo modello di iPhone saprà incidere nel mercato europeo. Il primo, uscito in Francia, Germania e Gran Bretagna non era sufficientemente calibrato per il gusto europeo, mentre il secondo già in virtù della connettività 3G potrebbe comportarsi molto meglio.