A partire dal 1984, anno di lancio del videogioco sparatutto Duck Hunt, la Nintendo integra una particolare periferica di gioco alle proprie console NES e Super Nintendo.
Si tratta di una light gun, dalla forma di un’arma futuristica e battezzata con il nome di Zapper.
Sebbene i primi modelli apparsi sul mercato fossero di colore grigio metalizzato, ben presto venne adottato un più cauto arancione, per sottolineare in modo ancor più evidente il fatto che si trattasse di un giocattolo e non di una vera e propria pistola.
Inizialmente disponibile in alcune versioni del NES, è stata principalmente venduta separatamente.
Lo scopo di Zapper era piuttosto lampante. Permetteva, infatti, un maggior coinvolgimento nell’esperienza ludica, consentendo ai giocatori di mirare e sparare verso lo schermo del televisore ogni qualvolta si fossero presentati gli eventuali nemici, tipici di ogni videogioco “shoot ‘em up”.
Il funzionamento, si avvale della presenza di un fotodiodo, inserito dietro la stessa Zapper.
Ogni volta in cui viene premuto il grilletto, appare una schermata con sfondo nero per un solo fotogramma (quindi, per un lasso di tempo praticamente impercettibile all’occhio umano), a cui si succede immediatamente un rettangolo bianco nel quale è inserita l’immagine verso la quale il giocatore avrebbe dovuto sparare.
Lo stesso fotodiodo, rilevando i cambiamenti di intensità, indica al NES se un colpo è andato a segno oppure no.
Questo meccanismo d’azione consentiva però di barare, semplicemente modificando la luminosità e il contrasto della propria televisione, o puntando la pistola verso una fonte luminosa.
Una curiosità: ormai da tempo, gira in Internet un tutorial step-by-step dedicato ai più nostalgici, che illustra come trasformare la propria NES Zapper in un semplice mouse per PC.