L’incontro con il mondo finanziario non ha portato sostanziali novità per Microsoft. Steve Ballmer si è limitato a ribadire quanto già spiegato anzitempo: il gruppo da una parte ha bisogno di investire per rispondere alle pressioni che giungono dalla concorrenza e dall’altra necessita di importanti risorse finanziarie “cash” per reazioni puntuali e sicure alle domande provenienti da un mercato in forte evoluzione.
Ballmer ha spiegato come il gruppo stia investendo molto in quanto a browser, sistema operativo e xBox ma ribadisce l’impossibilità di poter mettere mano al portafoglio del gruppo in quanto solo investendo pesantemente oggi sarà possibile raccogliere interessanti frutti domani. La richiesta degli shareholder era quella di un riacquisto di azioni in grado di far lievitare il valore del titolo e nel contempo di dare un significato all’immenso quantitativo di danaro liquido nelle mani del gruppo.
Il titolo è ora in perdita di oltre il 10% dall’inizio dell’anno ma Wall Street non sembra aver offerto una rezione particolarmente energica alle parole di Ballmer: evidentemente il tutto era già atteso e con ancor maggiore probabilità era prevedibile il fatto che Microsoft si sarebbe tenuta fuori da un buy-back che andrebbe a cadere in un momento particolarmente difficile da interpretare per le borse internazionali.