Nest, gruppo controllato da Google dopo l’acquisizione da 3,2 miliardi di dollari, ha annunciato il richiamo per 440 mila unità vendute negli ultimi mesi. Trattasi di centinaia di migliaia di “Nest Protect Smoke + CO“, rilevatori di monossido di carbonio o di fumo in grado di salvare la vita di eventuali utenti in pericolo (soprattutto nel caso della CO, invisibile e inodore, è noto quanto la vittima si addormenti prima ancora di poter intervenire a salvaguardia della propria vita).
Il richiamo è dovuto al difetto relativo ad una funzione che consente di disattivare temporaneamente l’allarme per mezzo di una semplice “gesture” nelle vicinanze del sensore: l’ordine di sospensione potrebbe arrivare anche in occasioni non desiderate, mettendo così potenzialmente a rischio l’utente poiché ferma gli allarmi inviati e inibisce pertanto l’azione protettiva dello strumento. Gli utenti non dovranno però inviare il dispositivo alla casa madre, ma potranno intervenire direttamente sul device con un update software.
La funzione incriminata è la cosiddetta “Nest Wave“, che Nest Labs consente di disattivare previo semplice collegamento del sensore ad un Nest Account: tramite interfaccia è possibile disattivare la funzionalità ripristinando il pieno e regolare funzionamento sicuro del dispositivo. La semplice connessione al Web dovrebbe essere sufficiente per avviare l’update automatico, garantendo così massima solerzia nella gestione dell’intervento.
Al momento non si sono segnalati problemi in conseguenza del difetto progettuale del software del “Nest Protect Smoke + CO”, ma a scopo precauzionale se ne è effettuato il richiamo di ogni singola unità venduta (440 mila in tutto) al fine di forzare l’update e risolvere il problema.