Lanciato nel 2006, il contest indetto da Netflix per individuare nuovi algoritmi in grado di migliorare il sistema con il quale la società suggerisce ai propri utenti nuovi contenuti si è concluso nel 2009 con un vincitore in grado di migliorare del 10% l’accuratezza di tale sistema. Il premio di tale concorso è stato di circa 1 milione di dollari, ma nonostante ciò l’algoritmo vincitore non è mai stato implementato: i principali motivi, secondo Netflix, sono i costi eccessivi ed i cambiamenti apportati all’attività dell’azienda.
In un post pubblicato sul blog ufficiale dell’azienda, Xavier Amatriain e Justin Basilico hanno snocciolato infatti i perché di tale scelta, la quale potrebbe sembrare a primo impatto alquanto strana a fronte di un simile esborso economico. Eppure, spiegano i due membri del team di Netflix, implementare tale algoritmo nel sistema informatico dell’azienda avrebbe costi che i vertici ritengono eccessivamente elevati, motivo per cui il risultato del contest in questione è stato accantonato a quanto pare in maniera definitiva.
La seconda motivazione di tale scelta è prettamente di natura tecnica: l’algoritmo studiato nel 2009 si basava su di un Netflix orientato alla distribuzione di contenuti multimediali in DVD, mentre oggi l’attività principale della società è lo streaming via Internet. Trattasi dunque di due modalità di operare profondamente diverse, sia nelle tempistiche (tempo reale contro invio dei DVD per posta) che nel modo in cui gli utenti interagiscono con i contenuti: prima di noleggiare un DVD un utente sfoglia infatti le pagine Web del sito, legge recensioni e poi stabilisce cosa noleggiare, mentre con la distribuzione in streaming ogni iscritto può visualizzare una porzione dei film suggeriti ed eseguire una pletora di operazioni precedentemente impossibili.
I dati a disposizione di Netflix risultano essere dunque molti di più di quanto pensabile nel 2009 ed implementare l’algoritmo con il quale l’azienda sperata di offrire suggerimenti maggiormente pertinenti con i gusti degli utenti significherebbe con ogni probabilità un ulteriore esborso economico incapace di fornire i risultati sperati. Netflix, insomma, è stata vittima del progresso tecnologico che ha caratterizzato negli ultimi anni il paradigma di distribuzione di film e serie TV, con una migrazione verso lo streaming Web che ha inevitabilmente avuto conseguenze nefaste per i piani varati in precedenza.
Conseguenze tali da consigliare anche da mettere da parte un algoritmo da 1 milione di dollari.