Già lo scorso gennaio Netflix annunciò che avrebbe aumentato le tariffe per gli utenti di Stati Uniti e America Latina, in pratica nelle zone dove l’abbonamento si paga in dollari americani. In questi giorni è arrivata la doccia fredda: l’incremento dei prezzi arriverà a maggio.
Nello specifico, il piano Base passa da 8 a 9 dollari, mentre il pacchetto Standard che offre lo streaming in HD su due dispositivi contemporaneamente passa da 11 dollari a 13. Il piano Premium, quello che permette la visione su quattro dispositivi contemporaneamente in 4K, costerà 16 dollari anziché 14.
Una lievitazione dei prezzi che secondo Netflix servirà a pagare show e film originali come Stranger Things, Our Planet, Black Mirror, The Irishman e tanti altri. Produzioni di alto profilo, di qualità, e tutt’altro che economiche da realizzare. Ricordiamo che nel 2018 Netflix ha speso qualcosa come 12 miliardi di dollari in contenuti e si prevede che nel 2019 l’investimento del colosso dello streaming sarà ancora più importante. Si parla di 15 miliardi di dollari di investimento.
E in Italia? Al momento gli abbonamenti nel nostro paese sono ancora fermi ai prezzi dell’ottobre del 2017, quando il piano Standard da 9,99 euro al mese e quello Premium da 11,99 euro passarono rispettivamente a 10,99 euro e 13,99 euro. Stessa cosa accadde in USA poco prima. La paura ovviamente è che ciò possa accadere di nuovo, ma per ora tutto tace. Il piano Base è l’unico ancora invariato rispetto all’esordio di Netflix in Italia: 7,99 euro al mese con possibilità di visione solo su uno schermo SD.
A fine febbraio Netflix avvio un test molto singolare in Italia che riguardava la modifica dei prezzi, prezzi più alti che alcuni utenti videro “magicamente” apparire all’apertura di un nuovo account.