Netflix registra numeri da capogiro grazie alle innovazioni tecnologiche che ha saputo introdurre nel settore dello streaming TV e, per proseguire su questa scia, è continuamente al lavoro su quella che definisce una delle sue funzionalità distintive ovvero il sistema di raccomandazioni che è alla base di ogni profilo utente. Ma come fa il servizio a offrire un’esperienza sempre più personalizzata in base ai gusti unici e alle preferenze che l’utente esprime ogni volta che utilizza la piattaforma? Durante un evento Netflix a Berlino abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare Mike Hastings, Director of Enhanced Content, il quale ci ha parlato del sistema di tag utilizzato dal servizio che ha un ruolo fondamentale nel modo in cui si fruisce oggi dei contenuti su Netflix.
Gli algoritmi di Netflix funzionano in combinazione con l’input dei tagger, ovvero una squadra di 30 persone esperte in sceneggiatura o critica cinematografica che trascorre ben 40 ore a settimana a guardare i film e le serie TV offerte dal servizio.
Questo team raccoglie tutta una serie di informazioni su ogni specifico contenuto quali:
- genere
- sottogeneri
- storyline
- tono di voce
- attori
- tratti del carattere dei protagonisti
- stati d’animo
- presenza o meno di violenza
- presenza di contenuti a sfondo sessuale
per poi creare dei tag, che vengono dunque usati per classificare i contenuti e che svolgono un ruolo importante anche quando si tratta di valutare il comportamento degli utenti, per proporre loro contenuti rilevanti in linea con i propri interessi. Il team di Netflix dispone di circa 4000 tag tra cui scegliere e per ogni contenuto ne utilizza dai 200 ai 300; la media delle valutazioni espresse dà origine ad alcune delle categorie e dei generi inseriti nei quali gli utenti vanno a cercare all’interno della piattaforma, ma soprattutto, tale sistema fa in modo che se gli utenti cercano contenuti scrivendo ad esempio “film commedia con personaggi indiani” o “film horror con storia d’amore” troveranno esattamente ciò che desiderano.
Il team di tagger si occupa anche di creare tag del tutto nuovi nel momento in cui uno show televisivo, un film o una serie tv introduce un nuovo concetto, come ad esempio quello legato al bullismo, come spiegato dal Director of Enhanced Content durante l’evento di Berlino. Tutti i tag in questione rendono possibile a Netflix di personalizzare l’esperienza ad hoc per ogni utente: Hastings ci ha raccontato infatti che “il sistema di profili è la feature distintiva” del servizio e che non esistono due profili uguali in tutto il mondo, e questo è in gran parte dovuto alle abitudini di visualizzazione dei contenuti di ogni persona, agli algoritmi e, appunto, ai tag. Dunque, Netflix non raccomanderà mai a due utenti diversi gli stessi identici contenuti.
Oltre alla qualità degli spettacoli offerti all’interno del servizio e dei contenuti originali proprietari, è dunque in tal modo che Netflix riesce a tenere i suoi utenti incollati allo schermo come mai visto prima d’ora con un servizio televisivo.