Continuano a pagare le scelte di Netflix, la net company che sta passando gradualmente dal business del noleggio di DVD (via posta ordinaria ma coordinato in rete) a quello della vendita/affitto di film attraverso set top box. La borsa infatti risponde bene ed i numeri promuovono la trimestrale dell’azienda.
Il lancio del Roku (il set top box Netflix) e l’annuncio dell’imminente possibilità di vedere i film in streaming hanno fatto crescere i profitti del secondo quarto dell’anno del 4%. A stimolare la crescita in maniera diretta è stato l’aumento di sottoscrizioni del 25% che ha portato le entrate nette da 25,6 a 26,6 milioni di dollari, per un totale dei profitti che passa da 303,7 a 337,6 milioni di dollari (con un aumento dell’11%).
Diminuiscono poi i costi per acquisizione dei clienti, dai 44 dollari di un anno fa (ma anche dai 29,50 dollari dello scorso quarto) per arrivare ai 28,95 dollari attuali e cala anche il tasso di clienti che disdicono il servizio dal 4,6 dello scorso quarto al 4,2%.
Più incerto è invece il futuro: gli analisti sostengono che passata l’euforia da lancio del nuovo servizio ora Netflix dovrà vedersela sullo stesso terreno di competitor molto forti come iTunes e Amazon, entrambi dotati di un video store e di un device ad esso associato da attaccare al televisore. Netflix si differenzia da loro soprattutto per il fatto che ha un servizio a sottoscrizione e non pay per view. «È stato un grande successo con ottime recensioni, forti vendite e grande soddisfazione dei sottoscrittori» ha commentato a Marketwatch Reed Hastings, CEO dell’azienda.