Netflix si lancia nel mercato della visione online e, per farlo, introduce un versatile codec per alleggerire i download da parte degli utenti. Come già noto, la scorsa settimana il colosso ha abilitato la funzione di scaricamento per alcuni film e altrettante serie TV, per poterne approfittare tramite l’applicazione ufficiale quando una connessione alla rete non è disponibile. Il leader dello streaming online, tuttavia, non ha voluto lasciare questa funzione al caso: i download, infatti, sono ottimizzati per il minor consumo di banda possibile.
Per la visione di contenuti in streaming, Netflix si avvale del classico codec H.264/AVC, capace di garantire un buon compromesso tra la qualità visiva e il traffico generato dalla piattaforma. Per la nuova feature di download, invece, il gruppo ha preferito orientarsi verso una soluzione più versatile, capace di ridurre notevolmente il peso di ogni singolo scaricamento: il codec VP9.
Il VP9 è un codec opensource sviluppato da Google, capace di garantire grande qualità visiva per file di peso abbastanza contenuti. Optando per questa soluzione, Netflix può approfittare di download più leggeri, un fatto non da poco se si considera come film e show scaricati per la visione offline possono essere memorizzati esclusivamente sulla memoria interna del dispositivo in uso. Così come sottolinea Slashgear, tuttavia, vi sono dei limiti: il VP9 non è supportato da ogni produttore di device, ad esempio non risulta compatibile con i prodotti targati mela morsicata. Questo significa che non tutti potranno approfittare dell’ottimo compromesso tra qualità e consumo di storage, bensì solo gli utenti Android.
Secondo quanto dichiarato dallo stesso colosso, per un video codificato in elevata qualità il codice H.264 porta a una riduzione del 19% dei consumi di banda, mentre il VP9 raggiunge addirittura il 36%. Nel mentre, Netflix continua a ottimizzare il traffico anche sul fronte dello streaming classico: così come emerso qualche mese fa, l’azienda starebbe adottando livelli diversi di codifica a seconda della natura dei contenuti, per garantire visioni in HD anche agli utenti non dotati di una connessione particolarmente performante. È il caso dei film d’animazione, ad esempio, i quali possono richiedere codifiche dal bitrate più basso a parità di qualità visiva rispetto ad altri contenuti.