Non solo film e serie TV autoctone, il 2017 di Netflix sarà anche all’insegna delle produzioni unscripted. È quanto conferma Ted Sarandos, Chief Content Officer del colosso statunitense, in un intervento per Variety: il prossimo anno, l’azienda produrrà almeno 20 show di questo tipo, tra reality show e altri contenuti a tema.
Le produzioni unscripted, ovvero prive di un vero e proprio copione, sono negli ultimi tempi decisamente popolari: si tratti di un reality show, di un contenitore comico oppure di un adventure game, spopolano anche sugli schermi tricolore. Proprio per la popolarità di questi programmi a livello internazionale, Netflix starebbe pensando a un incremento delle produzioni autoctone, con 20 titoli che vedranno la luce entro il 2017. Così ha spiegato Sarandos:
La TV unscripted rappresenta un business molto interessante, la compagnia si sta concentrando su show che possano più facilmente diffondersi a livello internazionale.
Questi si andranno ad aggiungere alle serie autoctone del gruppo, pronte a sfiorare quota 1.000 ore nel 2017, circa il doppio rispetto a quelle realizzate in questo 2016 ormai al termine.
Per aiutare la comprensione rispetto agli show a cui Netflix potrebbe essere interessata, Sarandos ha citato “Ultimate Beastmaster”, la competizione atletica targata Sylvester Stallone. Questo tipo di programmi, già localizzati in diverse nazioni del mondo, rappresentano al meglio la volontà di espansione internazionale a cui l’azienda mira. Lo stesso vale per “Terrace House”, coprodotta in Giappone con Fuji TV, altro successo a livello mondiale.
Non è dato sapere se vi saranno investimenti specifici per l’Italia, almeno sul fronte dell’ambiente unscripted, ma di certo Netflix non ha dimenticato il tricolore: basti pensare alla serie “Suburra”, in arrivo il prossimo anno.