Netflix occupa il 37% del traffico Internet in USA

Netflix occupa il 37% dei peak download negli USA e, più in generale, nell'America del Nord: un dato destinato a crescere, che apre dubbi sulla Rete.
Netflix occupa il 37% del traffico Internet in USA
Netflix occupa il 37% dei peak download negli USA e, più in generale, nell'America del Nord: un dato destinato a crescere, che apre dubbi sulla Rete.

Il colosso dello streaming è sempre più famelico di banda. È quanto emerge dagli ultimi dati resi noti su Netflix, la piattaforma di fruizione di contenuti online al momento più gettonata. Dopo aver raggiunto 75 milioni di abbonati nel mondo, per un quarto di dicembre dai risultati record, sembra che Netflix sia responsabile del 37% dei peak download nell’America del Nord. Per confronto, il popolare iTunes genera solo il 3% dello stesso traffico. E sorgono molte domande, anche in considerazione dell’evoluzione futura delle piattaforme di streaming: sono le strutture di distribuzione a doversi adeguare a questi servizi oppure sono proprio simili società, data la loro natura, a dover investire in ammodernamento delle reti?

I dati sono stati resi noti da Sandvine, società che ha analizzato i picchi di traffico negli Stati Uniti, e nell’America del Nord, per scoprire da quali servizi fossero generati. Netflix conquista la posizione più alta del podio, conquistando ben il 37% dello share del traffico, un aumento del 2% rispetto al 35% raggiunto nel 2014 nello stesso periodo di riferimento. Segue YouTube (18%) e il traffico HTTP (6%), a cui si accodano un nugolo di piattaforme e servizi, tutti fermi al 3%: Amazon Video, BitTorrent, iTunes, Hulu e Facebook. Il restante 25% è occupato in modo cumulativo da tutti gli altri elementi che, di norma, determinano la navigazione degli utenti: dalle mail alla messaggistica, passando per l’informazione online e molto altro.

Secondo Sandvine, l’incredibile risultato di Netflix è dimostrazione come la Rete del futuro sarà sempre più permeata dalla TV via Internet, anche perché si configura uno scenario dove sempre più piattaforme consumeranno quantità ingenti di banda, considerato come i contenuti siano differenziati a seconda del provider e, di conseguenza, lo stesso utente si abbonerà a più servizi alla volta. Così ha commentato la stessa Netflix:

La TV via Internet avrà probabilmente vincitori multipli, poiché i vari servizi non sono diretti sostituti l’un l’altro, considerato il diverso set di contenuti. Uno sguardo più profondo ai dati Sandvine dimostra come l’intera categoria stia crescendo man mano che i consumatori abbracciano la visione via Internet e, ancora meglio, questa crescita avviene a discapito della pirateria.

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Come già anticipato, però, in molti si chiedono quale sia il ruolo di queste società di produzione e distribuzione di contenuti nel futuro. L’ingente traffico è destinato a crescere non solo per l’aumento del numero di abbonati, ma anche grazie alla disponibilità di filmati di qualità e risoluzione sempre maggiore, in uno scenario dove il 1080p è già lo standard e ci si avvicina sempre di più al 4K per tutti. Mentre la banda occupata è destinata a moltiplicarsi inesorabilmente, è lecito domandarsi se siano le strutture di distribuzione a doversi adattare a questo trend di mercato o siano le stesse società a dover investire attivamente nel miglioramento dei collegamenti. Su questo fronte, tuttavia, una risposta certa non esiste: qualora i colossi dello streaming si accordassero con i provider per canali di distribuzione preferenziali, ad esempio, potrebbero venire meno i principi della net neutrality. Nessuna risposta al momento, per un problema soltanto rimandato.

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