La visione di contenuti su Netflix, così come su altre piattaforme di streaming prive di pubblicità, ha effetti meno negativi sulla salute dei giovani rispetto alle classiche emittenti TV. È quanto svela un report pubblicato nel Regno Unito da Cancer Research UK, nel sottolineare come l’assenza di advertising possa avere effetti diretti e immediati sullo stile di vita degli adolescenti.
Secondo quanto reso noto dal report, tre ore di TV commerciale al giorno possono portare i giovanissimi a consumare fino a 500 snack dannosi in più l’anno. Un fatto tutt’altro che da sottovalutare, poiché patatine fritte, bibite zuccherate e dolci sono i principali responsabili dell’obesità e di disturbi quali il diabete in età adolescenziale. E proprio le bibite finiscono al centro delle polemiche, poiché l’esposizione ad annunci pubblicitari mirati è connessa a un aumento del 139% dell’assunzione di questi drink su base annua.
Per contro, il report evidenzia come i ragazzi che preferiscono la visione di contenuti in streaming, purché su piattaforme come Netflix prive di pubblicità, tendono ad avere stili nutrizionali più sani, proprio perché non bombardati dal continuo advertising. Naturalmente, l’uso dei servizi di streaming non è sufficiente per garantire maggiori livelli di salute, poiché serve comunque un accesso responsabile: la tendenza al binge-watching, infatti, può favorire sedentarietà e incentivare ugualmente il rischio di obesità.
I dati raccolti dalla Cancer Research UK, brevemente illustrati dal Telegraph, sembrano trovare conferma in una ricerca analoga dell’Obesity Health Alliance: il 60% degli spot alimentari più popolari, tra gli telespettatori nella fascia dai 4 ai 16 anni, sarebbero infatti cibi non propriamente salubri per l’elevato contenuto di zuccheri e carboidrati. In ogni caso, nel Regno Unito esistono già delle specifiche norme per limitare la comunicazione pubblicitaria sul junk food nelle ore della giornata considerate più sensibili per il pubblico dei giovanissimi, tuttavia i servizi di streaming continuano a rappresentare un’alternativa più sicura, almeno sul fronte della dieta.