Una volta c’era Carosello: concluso l’intrattenimento televisivo per i più piccoli, i bambini sapevano di doversi recare a letto. Oggi la vita non è così semplice per i genitori poiché, tra console, tablet e quant’altro, è sempre più difficile convincere i figli a dedicarsi al giusto riposo. In soccorso di molte famiglie a stelle e strisce, però, giunge Netflix: il colosso dello streaming ha infatti pensato a dei minishow della durata di soli cinque minuti, per convincere anche il più restio dei pargoli a concedersi un lungo e ristoratore sonno.
L’idea è originale e, dalle prime impressioni, anche vincente. L’iniziativa dei minishow nasce dai frequenti desideri dei più piccoli, i quali spesso scadono nel capriccio per vedere un altro episodio della loro trasmissione preferita. Così Netflix ha confezionato dei video di cinque minuti della serie “Dinotrux”, affinché i genitori possano stringere un patto con i loro figli: verrà concessa la visione di una nuova puntata, solo se poi si correrà in cameretta.
Secondo una ricerca condotta dallo stesso colosso dello streaming, il 61% dei genitori sostiene che i propri figli cerchino costantemente di dilungare l’orario della nanna, tanto che in media si sprecano circa 20 minuti ogni sera per convincere i più piccoli a mettersi sotto le lenzuola. Da un’indagine condotta su 7.000 genitori in sette nazioni, inoltre, emerge come i bimbi statunitensi siano quelli più inclini a infrangere gli orari stabiliti da mamma e papà, nonché i più creativi nel trovare tattiche per farlo. L’idea del compromesso, quindi la concessione di cinque minuti di svago televisivo in più in cambio della promessa di un sonno senza proteste, potrebbe essere la soluzione adatta per risparmiare tempo ed evitare fastidiosi litigi.
La strategia si inserisce, così come sottolinea anche Mashable, nelle abitudini dei bambini moderni. Così come un recente report Nielsen ha sottolineato, il consumo televisivo da parte dei pargoli è il più alto da 8 anni a questa parte: collegando i dati in 100 nazioni, è emerso che i bambini dai 2 ai 5 anni spendano 32 ore la settimana davanti alla TV, seguiti dalla fascia dai 6 agli 11 anni con 28 ore settimanali. Agire su questo versante, ovvero proponendo loro una soluzione a loro gradita ma di minima durata, potrebbe essere la tattica giusta per ottenere buoni risultati.