Netflix si avvicina sempre più al traguardo dei 100 milioni di abbonati mondiali, così come emerge dai dati fiscali resi noti per il primo quarto del 2017. Una crescita forse più lenta rispetto a quanto ipotizzato dagli analisti di Wall Street, ma comunque positiva. Aumenta anche il confronto con la concorrenza, forse delle piattaforme più assodate, come YouTube e Amazon Prime Video.
Nel primo quarto del 2017, Netflix è giunto a quota 99 milioni di abbonati, mentre il traguardo dei 100 milioni di sottoscrittori dovrebbe giungere entro pochissimi giorni. L’obiettivo, in realtà, potrebbe essere stato raggiunto nel corso del weekend, ma al momento il colosso statunitense non ha confermato il tanto ambito goal. Nel corso della presentazione dei dati fiscali, il CEO Reed Hastings ha così commentato:
Ci aspettiamo di raggiungere l’obiettivo dei 100 milioni di abbonati questo weekend. È un buon inizio.
A catalizzare le attenzioni degli utenti soprattutto le produzioni originali del gruppo, su cui Netflix concentra gran parte dei propri investimenti. Nel corso dell’anno, tuttavia, il colosso sottolinea di essere pronto a dedicare un miliardo di dollari per l’acquisizione di nuovi abbonati, soprattutto nei mercati dove è giunto relativamente da poco.
In merito alla sempre più pressante concorrenza, Hastings non si rivela particolarmente preoccupato, anche perché Netflix rimane il servizio a pagamento più gettonato in tutto il mondo. Il confronto con YouTube, tuttavia, potrebbe essere esemplificativo delle strategie che l’azienda potrebbe adottare in futuro: sebbene la user base della piattaforma di Google sia decisamente più alta, i consumi da parte degli utenti sono differenziati. Non manca, in pieno stile Hastings, un commento ironico sulla questione:
La nostra base di visione è molto grande e sta crescendo, ma non è affatto vicina a quella di youtube. Siamo decisamente invidiosi.
Per il 2017 in corso, si attendono da Netflix investimenti per 6 miliardi di dollari nella produzione di contenuti autoctoni, un miliardo in più rispetto ai 5 del 2016.