Non è da molto che un leader nel settore della connettività come Netgear ha deciso di ampliare la propria gamma di prodotti, introducendo dispositivi dal richiamo marcatamente consumer come i sistemi semplificati di videosorveglianza, eppure il successo sembra già alla sua portata.
Merito della volontà di guardare avanti e della voglia di sapersi differenziare – pur senza una reale esigenza commerciale –, Netgear ha cominciato a studiare il settore della sicurezza domestica, unendo le sue vaste competenze in ambito hardware e di sistemi di rete con l’esperienza nel software immagazzinata da VueZone (azienda statunitense acquisita da Netgear) nella videosorveglianza su cloud.
Il risultato è stato la massima semplificazione della tecnologia informatica e dei processi di sicurezza avanzati, così resi accessibili a chiunque attraverso prodotti facili da gestire ed economici.
È così che solo un anno fa nasceva Netgear Arlo, un sistema di sorveglianza per interni ed esterni con videocamera HD totalmente wireless (via Wi-Fi e a batterie) in grado di registrare i filmati sul cloud.
“I sistemi di videosorveglianza devono essere molto semplici da installare e usare”, spiega Lionel Paris, Director of Product Marketing, Consumer Products EMEA di Netgear. “Gli utenti non vogliono dover decidere dove mettere le telecamere. Non dovrebbero nemmeno essere costretti a lasciarle sempre nello stesso posto. Né devono esserci cavi o limiti di copertura del segnale, nemmeno per gli ambienti esterni. Le nostre soluzioni rispondono a queste emergenti esigenze, ed è per questo che hanno successo. Senza contare che non facciamo pagare i servizi cloud (fino a un massimo di cinque videocamere, NdR) perché sappiamo che molti utenti non vogliono pagare un abbonamento mensile o essere bloccati all’interno di un ecosistema chiuso. Per noi il cloud è il mezzo per rendere concreta la nostra visione”.
Ora, a 2016 inoltrato, Netgear è pronta a raddoppiare il successo e a rafforzare la propria posizione di forza sul mercato di riferimento, vantando una gamma composta da ben tre prodotti consumer dedicati alla videosorveglianza: oltre al succitato Arlo, ci sono Arlo Q e Arlo Q Plus (dedicato alle PMI, con audio bidirezionale, connessione Ethernet tramite supporto PoE, slot MicroSD per la registrazione continua in locale).
“Siamo solo all’inizio. Con i nostri prodotti per ora abbiamo raggiunto solo chi si informa, ma non la massa. […] Alle persone comuni non interessano le caratteristiche tecniche: vogliono un prodotto che si possa installare facilmente, magari dove prima ce n’era un altro, e che funzioni non appena si accende. Non possiamo sommergerli di specifiche o nozioni su software, standard, segnale, ripetitori, ecc.”.
Orbi: Wi-Fi veloce in tutta la casa
Alla giovane line-up si aggiunge il neonato Orbi (da poco presentato all’IFA di Berlino), un sistema pronto all’uso, che sfrutta il Wi-Fi Tri-Band per garantire un canale wireless dedicato tra router Orbi e i satelliti Orbi. “Per la prima volta da quando esiste il Wi-Fi, si può comprare un prodotto, aggiungere uno o più estensori del segnale se necessario, ed il gioco è fatto!”, dice un entusiasta Lionel Paris. “L’abbiamo progettato in modo da evitare la saturazione del segnale grazie a un sistema Tri-band, in cui uno dei canali è dedicato esclusivamente a gestire la connessione dei dispositivi”.
Il Wi-Fi Tri-band offre, infatti, il vantaggio di poter garantire una maggiore velocità a tutti i dispositivi connessi, a prescindere da quanti siano, uniformando l’esperienza di navigazione fornita dal proprio provider in tutte le stanze della casa e persino in giardino. “L’utente finale, queste cose, non deve nemmeno saperle: gli basta premere un pulsante e tutto funziona! Inizialmente, commercializzeremo Orbi con due componenti: uno va posizionato al centro della casa e ha una potenza sufficiente per raggiungere i piani superiori”.
Orbi offre copertura fino a 370 metri quadrati su network SSID a nome unico e bande veloci da 2.4 e 5 GHz con tecnologia Wi-Fi 802.11ac. Il sistema incorpora funzioni router quali IPv6, Dynamic DNS, port forwarding, parental control e access point nonché firewall avanzato (WPS-protetti 64/128 bit WEP, WPA/WPA-2 PSK, WPA/WPA-2 Enterprise) con aggiornamenti automatici.
Smart home, quanto manca?
Velocità constante garantita, connessione sicura e semplificazione d’uso sono fondamentali non solo oggi, ma ancor più domani, quando la smart home sarà finalmente una realtà. Ma la strada è ancora lunga.
Serve uno standard unico, ammette Paris: “Basta un esempio: oggi, se sei un utente Apple puoi condividere i contenuti dallo smartphone al televisore con Apple TV, mentre se usi Android puoi usare Google Chromecast, altrimenti puoi affidarti a Miracast per il PC. Le soluzioni non mancano, e tutte fanno la stessa cosa, ma in mondo diverso. Mancano degli standard unici. Potremo veramente parlare di smart home solo quando un solo gateway gestirà ogni cosa, con una sola applicazione. Per fortuna, grazie all’impegno della Wi-Fi Alliance, entro un paio di anni potremo dire di esserci. Già al CES di quest’anno abbiamo annunciato prodotti basati sullo standard 802.11ac (velocità di trasferimento da 1300 mb/s con frequenza da 5.4 GHz, NdR)”.
I sistemi di sorveglianza non sono che l’inizio di quella che presto sarà la nuova rivoluzione tecnologica: “In futuro i contenuti viaggeranno istantaneamente”, continua Paris. “Non ci dovremo più preoccupare delle compatibilità perché le tecnologie wireless saranno integrate in un solo gateway. Non sarà importante nemmeno il quantitativo di dati che sarà possibile trasferire. Conterà solo che siano disponibili all’instante. In molti casi si tratterà di inviare piccoli pacchetti di dati, serie di 0 e di 1 per aprire una porta o una finestra o accendere l’aria condizionata”.
Si sa, all’utente non interessa come funziona una tecnologia, ma solo che funzioni. Nella visione di Netgear, viaggiando – ma non di molto – con l’immaginazione, ecco che la casa intelligente prende man mano forma, un ambiente col quale interagire istintivamente e parlare in maniera diretta. E tutto sarà interconnesso. Al centro di questo sistema non ci sarà più un router, un gateway o una tecnologia. Al centro di tutto ci sarà finalmente l’utente. Non ci siamo ancora arrivati, servirà altro tempo e l’adozione di standard unici, ma la porta è aperta. Entrate e fate come se foste a casa vostra.