New York contende la mela di Apple

La città di New York ha avviato una iniziativa promozionale per promuovere un atteggiamento maggiormente ecologico da parte dei suoi cittadini. Il simbolo utilizzato, però, è una mela verde che i legali di Cupertino non hanno particolarmente gradito
New York contende la mela di Apple
La città di New York ha avviato una iniziativa promozionale per promuovere un atteggiamento maggiormente ecologico da parte dei suoi cittadini. Il simbolo utilizzato, però, è una mela verde che i legali di Cupertino non hanno particolarmente gradito

È forse destino il fatto che la mela debba ancora una volta essere il frutto simbolo del desiderio. A contendersi il prezioso simbolo vi sono da una parte la Apple e dall’altra quella che da decenni viene chiamata “la grande mela”: la città di New York. Nessuna denuncia, per il momento, ma la contesa è già passata alle carte bollate presso l’ufficio di registrazione trademark USA.

Tutto ha origine dall’idea che ha portato la città di New York a registrare una nuova mela stilizzata come logo utile per simboleggiare le iniziative ecologiche della metropoli statunitense. L’iniziativa GreeNYC (con la quale il sindaco Bloomberg ambisce ad un taglio delle emissioni di carbonio da parte della città del 30% entro il 2010), però, è stata sicuramente notata anche attraverso le vetrate del nuovo Apple Store della città e di qui ai legali della compagnia il passo è stato breve: la registrazione è stata immediatamente avversata dall’azienda di Cupertino, la quale ha peraltro recentemente conteso proprio lo stesso logo con la casa discografica che storicamente ne detiene i diritti fin dagli esordi dei Beatles.

Apple spiega nella propria contestazione che il brand della mela è noto in tutto il mondo per i computer di Cupertino, dunque la registrazione crea ovvia confusione che il regolatore dovrebbe evitare. La controrisposta non si fa attendere: la firma è del rappresentante Michael Cardozo e il contenuto verte sulla non confondibilità dei due loghi, anche in relazione al diverso campo di applicazione dell’iniziativa rispetto al mondo dell’informatica. Quest’ultima scusante, peraltro, è in qualche modo simile a quella addotta dalla stessa Apple quando in origine mantenne il proprio logo nonostante le rivendicazioni dei Beatles: a patto che la Apple Computer non si fosse mai occupata di musica (poi la storia ha voluto altrimenti), il logo della mela poteva essere sfruttato in parallelo.

La contestazione Apple è parte del diritto di ogni titolare di trademark e così l’azienda di Cupertino ha tentato di mettere il bastone tra le ruote alla città di New York per salvaguardare il valore innegabile del proprio brand. Gerald Singleton, rappresentante legale delle istituzioni della città, difende l’iniziativa GreeNYC spiegando che i loghi sono completamente differenti e non possono indurre a confusione alcuna. Il prossimo passo è nell’investigare tra l’utenza se e in quale misura possa effettivamente sussistere una certa confusione tra i due loghi. Il potere decisionale, in qualche modo, passa alla cittadinanza ed al modo in cui interpreterà le due mele: quella stilizzata voluta dalla NYC & Company e quella storica stampata sui noti prodotti provenienti da Cupertino.

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