Quella riportata nell’immagine di apertura, è la schermata che gli utenti iPad hanno visto caricare sul display del loro tablet, provando ad accedere al sito del New York Post mediante il browser Safari. Anche la versione online del quotidiano di Rupert Murdoch ha dunque deciso di alzare il proprio paywall, per spingere i lettori a optare per l’applicazione a pagamento realizzata ad hoc per il device di Cupertino e disponibile sulle pagine dell’App Store.
Oltre a un esborso economico iniziale pari a 1,59 euro per il download del software, che comunque garantisce un mese di accesso gratuito alla testata, sarà poi necessario mettere nuovamente mano al portafogli per una sottoscrizione periodica: 5,49 euro la tariffa mensile, 31,99 euro quella semestrale e 59,99 euro per un anno intero. Ma la misura adottata dalla redazione statunitense non sembra delle più efficaci, in quanto già prolificano in Rete i metodi per aggirarla, semplicemente affidandosi a un’app alternativa per la navigazione.
[nggallery id=823 template=inside]
Se anziché dirigersi sul sito ufficiale del NYP tramite Safari si opta per Opera Mini oppure Skyfire, il caricamento della homepage e dei contenuti va a buon fine. La testata ha dunque adottato un approccio molto diverso rispetto ad altri concorrenti, il New York Times in primis, non chiudendo fin da subito tutte le porte alla fruizione degli articoli.
Accedendo tramite link sui social network, invece, la situazione appare confusa: da Facebook viene mostrata la pagina che rimanda all’App Store, mentre dal browser integrato nel software ufficiale Twitter la consultazione dei pezzi non ha subito alcuna modifica.