Per contrastare l’arrembante crescita del trust Fox Business Network e The Wall Street Journal creato da News Corp., il colosso delle comunicazioni di Rupert Murdoch, il New York Times ha da poco stipulato un accordo con l’emittente televisiva CNBC per lo scambio di articoli e contenuti multimediali sul Web. Operativo da lunedì prossimo, il patto consentirà a CNBC di pubblicare sul proprio sito una selezione degli articoli prodotti dai giornalisti del New York Times, mentre quest’ultimi avranno l’opportunità di integrare i testi sul sito del loro giornale con contributi filmati prodotti dall’emittente televisiva. L’accordo è puramente editoriale e, almeno per ora, non prevede alcuna transazione economica: un baratto di informazione in piena regola.
«Ci siamo accordati per essere l’uno il principale partner dell’altro sul Web, e questo ci rafforzerà entrambi» ha dichiarato Vivian Schiller, vice presidente della versione online del New York Times. Il patto intensifica dunque le relazioni tra uno dei più importanti quotidiani degli Stati Uniti e uno dei più quotati canali televisivi orientato al business e posseduto da General Electric, che controlla NBC Universal. Con l’accordo da poco stipulato, le due compagnie intendono arginare News Corp. che, su fronti diversi, cerca di insidiare la loro leadership nel mercato dell’informazione.
Il New York Times deve fronteggiare la crescente concorrenza del Wall Street Journal, recentemente acquisito da Murdoch e nel pieno di una trasformazione che potrebbe portarlo a erodere quote di lettori al concorrente, nonostante al momento i due giornali abbiano target lievemente differenziati. Anche CNBC deve difendersi da News Corp., che ha da poco avviato il nuovo canale televisivo dedicato alla finanza Fox Business. Inoltre, il Wall Street Journal fornisce informazioni con contratti di esclusiva a CNBC, ma allo scadere del contratto nel 2012 potrebbe dirottare “in famiglia” il proprio apporto informativo, favorendo Fox Business. L’alleanza tra New York Times e CNBC sul Web dovrebbe consentire alle due compagnie di arginare la probabile perdita di lettori e spettatori, ma pone anche profondi interrogativi sul crescente controllo di News Corp. nel panorama informativo degli States e oltre i confini nazionali.