Secondo le tendenze messe in luce da un sondaggio condotto da Nielsen su un panel di 27.000 utenti in 52 paesi, un utente su tre, tra quelli intervistati, è disposto a pagare per accedere a contenuti di informazione online.
Stando alle cifre pubblicate ben un terzo degli internauti si dice aperto a un eventuale forma di pagamento per accedere alle news su Internet, mentre più della metà, ovvero il 58% degli intervistati, si dice contrario all’idea di pagare le notizie.
A questi numeri si aggiunge una piccola percentuale, pari all’8%, che già fruisce di simili offerte editoriali a pagamento. Il contesto che emerge è quindi quello che vede una grande maggioranza dell’85% sostanzialmente poco propensa a pagare, ma la tendenza osservata è che il diniego non appare più, come forse succedeva qualche tempo fa, assolutamente incondizionato, bensì aperto e adattabile in base a vari fattori.
Tra questi fattori vi sarebbe essenzialmente la possibilità di accedere a contenuti di qualità tale da giustificare l’esborso, mostrando come buona parte degli utenti sembrino disposti a spendere purché il valore del prodotto sia praticamente introvabile tramite altri canali gratuitamente.
Ad essere più disponibili ad eventuali pagamenti sembrano maggiormente gli utenti più giovani, anche se appare evidente la tendenza generale per cui non sono in pochi quanti sono disposti a tollerare la pubblicità pur di annullare, o far abbassare, l’esborso necessario per accedere ai contenuti.
In altre parole, pare che l’opinione degli internauti si vada focalizzando su una sorta di modello ibrido che vede l’accesso ai contenuti a pagamento associata alla presenza di pubblicità utile ad abbattere i costi per l’utente finale.
In questa maniera, sembra quasi di intravedere un possibile punto di incontro tra il modello attualmente più in voga, quello free, e quello verso cui vorrebbero andare buona parte degli editori, ovvero quello pay.
Il tutto si racchiude però, ed è questa la cosa più importante come abbiamo detto più volte, nel riuscire a dare il vero valore aggiunto ai contenuti pay. Solo in presenza di una valorizzazione del prodotto che sia veramente tangibile si può pensare di attrarre pubblico pagante, diversamente, ogni forma di pagamento, seppur minimo, potrebbe essere vista come superflua e quindi da evitare, idea che pare trasparire dalle tendenze notate in più di un sondaggio.