Nexus 4 debutterà ufficialmente il 13 novembre in paesi come Stati Uniti, Canada, Germania e Francia, con un prezzo di vendita fissato in 299 dollari per la versione equipaggiata con 8 GB di memoria interna e 349 dollari per quella da 16 GB. Un esborso economico decisamente contenuto, se si considerano le ottime specifiche hardware e la dotazione del nuovo sistema operativo Android 4.2 Jelly Bean. In territori come Italia e Spagna le cose potrebbero però andare diversamente, a causa della volontà di LG (che ha realizzato lo smartphone in collaborazione con Google) di gonfiare in modo considerevole il costo finale del dispositivo.
La scorsa settimana si è parlato della possibilità di assistere al lancio del telefono sul nostro territorio a 599 euro. Un’ipotesi rafforzata da quanto comparso nel weekend sulla pagina Facebook del rivenditore spagnolo Phone House, che ha dichiarato di non essere disposto a mettere in vendita Nexus 4 con un prezzo tanto elevato, scatenando così un immediato ed inevitabile paragone con le altre distribuzioni a livello internazionale:
Phone House ha deciso di sospendere la vendita del prodotto dopo essere venuta a conoscenza del fatto che il prezzo di vendita consigliato da LG è di 599 euro e le condizioni offerte per la commercializzazione sono differenti rispetto a quelle comunicate da Google sul proprio sito ufficiale.
Sia Google che LG sono state interpellate per commentare quanto sta accadendo, ma nessuna delle due aziende ha ancora chiarito la propria posizione. Nel frattempo cresce il malcontento tra i potenziali acquirenti, soprattutto nel nostro paese, che sulla pagina Facebook di LG Mobile hanno sfogato il loro disappunto. Il punto di forza del Nexus 4, come sottolineato subito dopo la presentazione di lunedì scorso, è proprio quello di unire un comparto hardware di fascia alta (processore Qualcomm Snapdragon S4 quad core, ricariva wireless, 2 GB di RAM e fotocamera da 8 megapixel) a un prezzo accessibile, ma a quanto pare in alcuni territori questa seconda prerogativa potrebbe venire meno.
In Italia, ad esempio, lo store Google Play ancora non ha ancora dato il via alla vendita diretta i dispositivi come avviene altrove, costringendo così gli utenti a passare da negozi online o dalle grandi catene di distribuzione, con un notevole aumento del prezzo finale.
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