Il Nexus 5 è facile da riparare

Il Nexus 5 appena introdotto sul mercato da Google è uno smartphone semplice da riparare e ha un solo punto a sfavore in tal senso, ovvero lo schermo e il vetro fusi insieme. Lo rende noto iFixit, i cui tecnici hanno assegnato al device un punteggio di riparabilità pari a 8 su 10.

Il merito va a un design modulare che consente una relativamente facile sostituzione delle componenti. Le viti sono standard e i pannelli sono tenuti insieme da fermi in plastica e non dalla colla usata per altri terminali: per tale motivo è facile rimuovere le parti con i giusti strumenti. Tra l’altro, una volta aperto, il Nexus 5 presenta elementi ben etichettati e ciò rende più semplice intervenire laddove necessario.

Anche per il modulo per la vibrazione è presente una piccola quantità di adesivo, il che ne rende veloce la riparazione qualora il telefono dovesse perdere la capacità di vibrare. La batteria non è removibile dall’utente ma è stata fissata da LG – che lo produce – con un po’ di colla, pertanto può essere rimossa con il minimo dello sforzo. La medesima cosa vale per l’altoparlante, sostituibile rapidamente e senza alcuna difficoltà poiché è saldato al device con poche viti e nessun cavo.

La rimozione della scheda madre con uno spudger è assolutamente semplice, «più che rubare le caramelle a un bambino», sottolinea iFixit. La medesima cosa vale per le altre componenti, tranne appunto per il pannello, fuso insieme a LCD e vetro, il che aiuta a ridurre i riflessi ma diventa un problema se l’LCD si rompe per una caduta.

Il Nexus 5 è già acquistabile sul Play Store Dispositivi a un prezzo di partenza pari a 349 euro. Chi ne acquista un’unità potrà dunque esser certo di avere tra le mani un terminale in grado di esser riparato senza troppi problemi. L’unica accortezza sarà quella di prestare attenzione al vetro.