NFT, le ultimissime: da Justin Bieber al ristorante di New York

Dalle aste d'arte a YouTube, dal metaverso ai ristoranti: ormai gli NFT sono una presenza costante nella nostra quotidianità.
NFT, le ultimissime: da Justin Bieber al ristorante di New York
Dalle aste d'arte a YouTube, dal metaverso ai ristoranti: ormai gli NFT sono una presenza costante nella nostra quotidianità.

Le potenzialità degli NFT, ovverosia “non fungible token”, non sembrano ormai conoscere limiti. Un mercato sempre più in voga e d’uso comune per possedere opere d’arte, abiti, gadget, fare investimenti in qualche azienda, oppure semplicemente per mangiare sushi in un lussuoso ristorante di New York, che ha catalizzato le attenzioni di molte personalità di spicco

Un token per amico

Poco tempo fa, Vodafone ha sfruttato un certificato digitale per mettere ad esempio all’asta il primo SMS inviato al mondo, mentre la casa d’asta Christie’s ha messo in vendita per un’iniziativa di beneficenza un NFT, che riprendeva la prima pagina di Wikipedia, prima del suo lancio ufficiale avvenuto il 15 gennaio 2001.

Per non parlare del cantante Justin Bieber che ha speso 1,3 milioni di dollari per diventare membro dell’esclusivo Bored Ape Yacht Club, di cui fanno parte star come Eminem e Serena Williams, nonché l’orgoglioso proprietario dell’Ape #3001 che ha acquistato per 500 ETH, la criptovaluta associata a Ethereum, la piattaforma decentralizzata più utilizzata per l’acquisto di NFT.

A conferma che il sistema stia prendendo piede rapidamente, il fatto che anche Nike abbia un suo brevetto per le sneaker NFT chiamate ‘CryptoKicks’, mentre in Itaia c’è l’esempio della band Belladona, che ha venduto il singolo New Future Travelogue in copia unica tramite token. E poi, come detto, i ristoranti come quello citato prima, che si chiamerà Flyfish Club, il quale sarà presto l’unico dinner club dove potranno accedere solo i possessori di appositi token, contenenti un asset digitale unico relativo al locale. Ma cosa sono di preciso questi NFT?

NFT: cosa sono e come funzionano

Nato nel 2017, l’NFT, ovvero il Non Fungible Token, è un certificato digitale che utilizza il sistema della blockchain ma diverso rispetto ad altri token che la utilizzano in quanto non replicabili, indivisibili e associati a un utente o wallet unico. Quello che di fatto si acquista con questo sistema, non è l’opera in sé, ma l’attestato digitale che ne conferma i diritti sull’opera.

Il primo esempio, proprio risalente al 2017, è rappresentato dal gioco CryptoKitties, che consentiva l’acquisto di gattini virtuali tramite contratto registrato sulla blockchain, il libro sul quale vengono annotati i movimenti di valuta digitale, tramite l’utilizzo di standard creati appositamente.

La sua popolarità ha avuto una forte impennata grazie a due personaggi assai in vista, ovvero Elon Musk, numero uno di Tesla, e Jack Dorsey, amministratore delegato di Twitter.

Musk, da sempre sostenitore delle monete digitali, del resto ha già investito miliardi di dollari in moneta digitale e ha già anticipato che in futuro la accetterà per il pagamento delle sue auto. Jack Dorsey, invece, sempre molto attivo sui social, ha messo all’asta il suo primo tweet, risalente al 21 marzo 2006, con cui ha sostanzialmente avviato l’avventura del microblogging numero uno al mondo.

Ma, come visto, quello è stato solo l’inizio di un cammino destinato a proseguire per molto tempo, fino a radicarsi ulteriormente nella nostra quotidianità. Dal metaverso a YouTube, che sta esplorando delle nuove funzionalità per i creatori di contenuti video per capitalizzare anche sui token non fungibili, potrebbe cambiare in futuro il concetto stesso di economia, dotando ogni persona degli strumenti necessari per operare varie forme di transazioni.

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