Telecom la sua rete di seconda generazione (NGN) la farà da sola, senza nessuna partnership, parola di Franco Bernabè, AD Telecom. Nonostante dunque si sia formato un consorzio composto da Fastweb, Wind e Vodafone con un identico fine, Telecom non accetta la possibilità di collaborare con loro, nonostante questo possa permettere di realizzare più velocemente le nuove reti in fibra condividendo idee e soprattutto fondi.
Il motivo ufficiale è che quando si lavora assieme c’è la possibilità di litigare, meglio dunque andare da soli per la propria strada, soprattutto quando se ne ha la possibilità.
Decisione che non sarà molto piaciuta a Paolo Romani che ha fatto e sta facendo di tutto per far sedere allo stesso tavolo queste grandi aziende per discutere del futuro della rete italiana.
Un tavolo comune in cui si dovrebbe iniziare a dialogare ci dovrebbe comunque essere, e oltre alle già citate aziende dovrebbe partecipare anche il gestore di telefonia mobile Tre Italia.
Non vi è modo di sapere come andrà a finire, ma è certo che Telecom Italia sta facendo forti resistenze alle idee e progetti di Romani ed è interessata comunque a lavorare solo da sola.
Viste però le nuove norme che l’UE intende emanare per la gestione delle future reti in fibra, il panorama delle prossime reti italiane di seconda generazione si fa sempre più fosco.
Seguiremo come al solito l’evolversi della vicenda, ma intanto, voi che ne pensate?