Si sarebbe trattato di un grosso “equivoco” o quantomeno di un allarme lanciato forse con troppa leggerezza. Questo è quanto emerge dalle ultime novità che arrivano sulla vicenda delle patch “pericolose” rilasciate da Microsoft e che, secondo Prevx, avrebbero dato problemi a Windows, portando i sistemi di Redmond a presentare perfino schermate nere e blocchi.
Sulla vicenda, che ha preso il via dalla comunicazione che la software house britannica aveva fatto sul proprio blog dando la colpa a Microsoft di diversi problemi lamentati dai propri utenti, l’azienda di Redmond aveva da subito risposto in maniera molto scettica, affermando di non essere a conoscenza di alcun numero significativo di utenti Windows andati incontro a simili problemi, smentendo pertanto che le schermate nere fossero state causate dalle ultime patch rilasciate.
In risposta e a conferma di questa posizione è arrivato pure un post sul blog ufficiale di Prevx, in cui la società spiega e chiarisce che, a differenza di quanto detto in un primo tempo, i problemi riscontrati da diversi utenti non sono affatto riconducibili alle novità introdotte dagli ultimi update per Windows, “assolvendo” di fatto Microsoft e scusandosi, conseguentemente, per il polverone sollevato ingiustamente.
Il problema sembra invece essere dovuto alla struttura del registro di Windows e alle regole che richiedono la presenza di una determinata stringa per consentire di caricare correttamente la shell del sistema.
Basta perciò una variazione a tale stringa per inibire il corretto caricamento di Windows e fornire all’utente una schermata nera, tanto menzionata in questi giorni. Una spiegazione che nulla ha a che vedere con le patch e che, soprattutto, non riguarda assolutamente Microsoft, dato che, a quanto pare, sono stati probabilmente i software Prevx a modificare in maniera errata il registro e a causare i disagi agli utenti.
Alla fine quindi la vicenda si chiude con un piccolo colpo di scena che consentirà agli utenti di Windows 7, Windows Vista e Windows XP di stare tranquilli e di installare senza dubbi le patch rilasciate nelle settimane scorse, mentre per gli altri sarà possibile usare il tool gratuito che Prevx aveva messo a disposizione per correggere il problema.