Jennifer “Jenni” Ringley, 27 anni, rossa di capelli, 24 ore al giorno spiata da webcam che ne hanno determinato fortuna e popolarità. Dal 1997 in Rete a farsi spiare all’interno della sua stanza nel Dickinson College in Pennsylvania, Jenni annuncia ora che il suo JenniCam chiuderà i battenti il 31 Dicembre. La causa della chiusura sarebbe un problema strettamente dipendente dal fatto di offrire immagini di nudo esplicito.
Semplicisticamente lo si potrebbe vedere come un pionieristico esperimento di pornografia, volendo lo si può definire più delicatamente parlando di voyeurismo, ma con il senno del poi è possibile identificarlo come una vera e propria scintilla sociale che ha la responsabilità (esulando da giudizi in bilico tra meriti e colpe) di aver dato il via ai vari “Grande Fratello” in giro per il mondo.
Jenni conclude così la sua avventura al settimo anno di attività dichiarando: “Ho mantenuto JenniCam in vita non perché desidero oppure ho bisogno di essere guardata, ma semplicemente perché non mi importa di essere guardata”. I contenuti del sito rendono difficile un’interpretazione sociologica del fenomeno pur se dalle dichiarazioni d’intento Jennicam avrebbe dovuto costituire una sorta di “finestra in uno zoo umano virtuale“. Lo zoo ora chiude, telecamere spente, tutti a casa.